Mattarella incontra Abu Mazen Rivlin: “Noi pronti alla pace”
Dopo aver incontrato il presidente israeliano Reuven Rivlin, il Capo dello Stato Sergio Mattarella visiterà oggi Betlemme dove troverà ad aspettarlo il presidente palestinese Abu Mazen (Mahmoud Abbas). Rivlin nel vertice di ieri ha ribadito a Mattarella che “Israele è pronta al dialogo per portare avanti la pace” (La Stampa) mentre il presidente italiano, sottolineando l’amicizia indissolubile tra Italia e Israele, ha espresso preoccupazione per lo stallo nei negoziati tra palestinesi e israeliani (Corriere). Intervistato sia dalla Stampa sia da Repubblica, il presidente dell’Autorità nazionale palestinese Abbas cerca di portare acqua al suo mulino e chiede a Mattarella e Renzi di riconoscere lo Stato palestinese, come fatto da alcune nazioni europee (Rivlin invece ha spiegato che l’unica strada sono i negoziati diretti e non iniziative di paesi terzi o della comunità internazionale). “Noi siamo per i due Stati, per la pace, contro la violenza armata, per l’iniziativa araba e per quella francese, ciò che manca lo deve chiedere al premier Netanyahu”, dice il capo dell’Anp ai media, accusando Netanyahu di non voler sedersi al tavolo delle trattative. Il Primo ministro israeliano però negli scorsi mesi ha più volte invitato Mahmoud Abbas a incontrarsi e riaprire i negoziati. E questo Abbas sembra dimenticarlo mentre rivendica come positiva la vergognosa risoluzione dell’Unesco, condannata da più parti. In attesa poi delle elezioni che si dovrebbero tenere sia in Cisgiordania sia a Gaza, il presidente dell’Anp spiega al direttore de La Stampa Maurizio Moliniari la natura dei contrasti con Hamas ovvero che “non abbiamo sostenuto le loro guerre con Israele nel 2006, 2008 e 2014. Siamo contro gli attentati, il terrore e i lanci di missili contro Israele come, certo, siamo anche contro i bombardamenti israeliani su Gaza. Loro perseguono la violenza, noi no”. Eppure Israele ha chiesto più volte ad Abbas di esprimersi chiaramente contro la cosiddetta intifada dei coltelli e contro l’istigazione all’odio presente anche nelle sue file (il movimento Al Fatah), ma ancora aspetta queste parole.
Pizzaballa: “Su Gerusalemme, l’Unesco ha sbagliato”. Tra gli incontri odierni del presidente Mattarella anche quello con l’amministratore apostolico del Patriarcato monsignor Pierbattista Pizzaballa. Intervistato da Avvenire, Pizzaballa parla della risoluzione Unesco su Gerusalemme e spiega che “quel testo, per come è stato scritto, non era necessario. Soprattutto da parte di un’istituzione internazionale che opera per favorire la pace”. Altro tema toccato, il rapporto del mondo cattolico in Israele con ebraismo e islam: “Non sono mai scontati, richiedono spesso di dover ricominciare. Perché c’entra sempre la politica, nel dialogo con ebraismo e islam. – Pizzaballa – Il dialogo con le comunità e i capi religiosi va sempre avanti, ma poi la politica riveste con loro un ruolo importante”.
Brexit, l’effetto sull’ebraismo d’Oltremanica. “Gli ebrei britannici si scoprono tedeschi”, scrive il Corriere della Sera, raccontando del nuovo trend di una parte del mondo ebraico d’Oltremanica, che, grazie alle origini tedesche, sta chiedendo alla Germania di ottenere la cittadinanza. “È per certi versi ironico che la nostra Associazione impegnata per decenni ad aiutare gli ebrei, a farli naturalizzare in Gran Bretagna, adesso si trovi nella situazione di assistere persone che intendono acquisire cittadinanza e passaporto tedesco o austriaco”, spiega Michael Newman, presidente della Associazione degli Ebrei Rifugiati. Oliver Marshall, inglese figlio di ebrei della Germania, sintetizza così il suo stato d’animo: “La Brexit significa chiudere le porte, ottenere il passaporto tedesco significa per noi riaprirle”.
Da Roma, torna il Viaggio della Memoria. L’evento si terrà dal 6 all’8 novembre con 136 studenti di 34 scuole romane (e 35 docenti) che si recheranno nei luoghi della tragedia accompagnati dal sindaco della capitale, Virginia Raggi e dal presidente della Comunità ebraica di Roma, Ruth Dureghello. Con loro anche due sopravvissuti ai campi di concentramento, Sami Modiano e Tatiana Bucci (Avvenire).
Cavaglieri al Museo della Padova Ebraica. Fino al 22 gennaio 2017 il Museo della Padova ebraica espone “Materia de sensi”, una mostra temporanea dedicata al pittore rodigino Mario Cavaglieri (1887 -1969). Proveniente da una facoltosa famiglia di origine ebraica di Rovigo, fu uno dei più grandi maestri del 900 e dipinse per tutta la vita splendidi interni in stile Liberty. Trascorse più della metà della sua vita a Parigi, dove la sua pittura fauvista venne rafforzata dal contatto con Vuillard e Bonnard. Attento all’eleganza e alla bellezza, rivolge spesso il suo sguardo verso gli oggetti preziosi (Corriere del Veneto).
Daniel Reichel
(1 novembre 2016)