…storici
“I comunisti e gli ebrei, legati entrambi, nella ossessionata fantasia fascista, a tenebrosi e potenti organismi internazionali, ben si prestavano a essere additati come i più diretti responsabili di un banditismo eterodiretto” (Claudio Pavone, Una guerra civile. Saggio storico sulla moralità della resistenza, Torino 1991, p.241)
Claudio Pavone (1920-2016) ha lasciato un vuoto difficilmente colmabile nel mondo della ricerca storica e degli archivi. Il suo si può definire un magistero; non solo ha contribuito con un grande lavoro a sistematizzare l’accessibilità alla documentazione dello stato costruendo un vero standard con la sua Guida generale degli archivi di Stato italiani (1981), ma ha anche sottratto la riflessione storica sul fascismo e sulla guerra partigiana alla retorica, restituendole la sua dimensione umana e politica e avviando un percorso che per certi versi potremmo ancora dire inconcluso. Ai pochi che ancora aspirano a intraprendere il mestiere dello storico, e ai molti che ancora si affannano ad esercitarsi in quest’arte, ha insegnato un metodo, una disciplina, costruendo un modello che affianca a un necessario, accurato, appassionato e neutrale lavoro di ricerca, un impegno civile che consegna allo storico e alla sua scrittura una responsabilità ineludibile. Scriveva fra l’altro in una bella antologia di riflessioni sul fascismo curata da Enzo Collotti qualche anno fa per Laterza: “È da respingere la confusione fra l’eguaglianza di fronte alla morte e le differenze di fronte alla vita. Il sale dell’interpretazione, che si condensa nel giudizio, non può essere programmaticamente espunto dall’opera storiografica; se si cerca di farlo, esso si ripresenta come opzione politica. Eppure quanto più sono grandi e terribili gli eventi e quanto più sono difficili e complicati i giudizi che lo storico deve formulare, tanto meno egli può sottrarsi alla necessità di giudicare”. Parole che più attuali non potrebbero essere, e che lui non può più suggerirci. Ma noi le possiamo ripetere, e rifletterci.
Gadi Luzzatto Voghera, storico
(2 dicembre 2016)