Informazione – International edition
Storia di un rifugiato dimenticato

schermata-2016-12-05-alle-10-25-13“Sono un ebreo dimenticato. Le mie radici percorrono quasi 2600 anni, i miei antenati hanno portato enormi contributi alla civiltà, e la mia presenza era sentita dal Nord Africa alla Mezzaluna fertile, ma oggi esisto a malapena. Vedete, sono un ebreo proveniente dal mondo arabo. No, non è completamente accurato. Sono caduto in una trappola linguistica. La mia presenza precede la conquista araba in tutte le terre in cui vivevo. Per esempio, quando gli arabi hanno conquistato il Nord Africa, ero lì da almeno sei secoli. E oggi, non troverete alcuna traccia di me nella grande maggioranza dell’intera area”. Il direttore dell’American Jewish Committee David Harris ricorda così la cacciata degli ebrei dai paesi arabi e dall’Iran, evento che il mondo trascura e a cui è stata dedicata dalla Knesset la Giornata del Ricordo del 30 novembre. La “Lettera di un ebreo dimenticato” pubblicata sull’Huffington Post negli Stati Uniti, è ripresa dall’odierna uscita di Pagine Ebraiche International Edition. Alle storie dei profughi dal mondo musulmano, molti dei quali raggiunsero l’Italia, Pagine Ebraiche ha dedicato il dossier del numero di dicembre, presentato per i lettori dell’edizione internazionale.
Come è possibile trovare in un sussidiario scolastico per bambini delle elementari stereotipi degni del più trito antisemitismo? È il caso di un manuale pubblicato dalla casa editrice Gaia, che propone una storia sui fratelli Biagio, povero e generoso, e Giosuè, ricco, avaro e con kippah in testa.
Nel corso di un incontro della Commissione bilaterale delle delegazioni del Gran rabbinato d’Israele e della Commissione della Santa Sede per i rapporti religiosi con l’ebraismo, è emersa una critica condivisa alle recenti decisioni degli organi internazionali che ignorano il legame tra ebrei e Monte del Tempio di Gerusalemme.
A proposito di relazioni internazionali, dopo cinque anni dovrebbe tenersi nel 2017 un nuovo incontro bilaterale tra Unione Europea e Israele, come spiegato nella sezione Bechol Lashon da un articolo dell’edizione francese del Times of Israel.
Proviene da quotidiano online di Gerusalemme anche un approfondimento sui cinquant’anni dall’alluvione di Firenze, che mise in ginocchio la città distruggendo tra l’altro un milione di libri, tra cui molti volumi ebraici, alcuni dei quali restaurati e in mostra alla Biblioteca nazionale del capoluogo toscano.
“Molti hanno acquisito la consapevolezza che le elezioni non sono un gioco. Sono troppo importanti per esserlo”: il direttore della redazione giornalistica dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Guido Vitale cita le parole di Christian Oxonitsch, esponente del partito socialdemocratico austriaco, a poche ore dall’esito delle elezioni presidenziali nel paese che hanno visto il candidato dei Verdi Alexander Van der Bellen prevalere su quello dell’estrema destra Norbert Hofer.

Rossella Tercatin

(5 dicembre 2016)