Gli auguri della Presidente Ucei al papa
“Ad Meah VeEsrim, per un futuro
all’insegna del dialogo e dell’amicizia”

A Bergoglio “portatore di una visione sempre attenta ai giovani e allo sguardo umano di ogni fatto e avvenimento, sia esso globale o locale, giunga il tradizionale augurio ebraico Ad Meah Veesrim, ovvero ‘che tu possa arrivare ai centoventi anni’ in salute, gioia e benedizione”. È l’augurio formulato dalla Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni sulle pagine di Famiglia Cristiana per il compleanno di papa Bergoglio che cade il prossimo 17 dicembre. “Le relazioni del mondo ebraico con la Chiesa cattolica vivono un momento particolarmente significativo – sottolinea la presidente – Il dialogo tra le due fedi è oggi ispirato a una sincera amicizia, nella consapevolezza di radici e valori comuni. Dopo secoli di diffidenza, segnati anche da tragiche discriminazioni e persecuzioni, oggi ebraismo e Chiesa cattolica, ebraismo e mondo cristiano, coltivano un rapporto che anno dopo anno cresce e si rinnova positivamente, nel rispetto reciproco. Un cammino comune, che affonda le radici nella Dichiarazione ecumenica Nostra aetate espressa dal Concilio Vaticano II, che poco più di cinquant’anni fa, nel 1965, sanciva il superamento di pregiudizi secolari da parte della Chiesa”.
Nel suo messaggio di auguri la presidente Di Segni ha sottolineato come tappe importanti abbiano segnato i decenni successivi alla Nostra Aetate “scanditi dalle visite al Tempio Maggiore di Roma di Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e quasi un anno fa di papa Francesco, sulle quali abbiamo maturato ulteriori convinzioni e illuminato il percorso che dobbiamo ancora compiere”.
La presidente dell’Unione ha poi concluso il suo augurio al pontefice auspicando che “il comune impegno per le generazioni future possa contribuire sempre più al bene di tutta la società e alla promozione dei valori che ci uniscono”.