melamed, letture – La scuola delle religioni
Inviati per caso – Viaggio nell’Italia delle religioni, da poco pubblicato da Sinnos, scritto da Lia Tagliacozzo e illustrato da Eleonora Antonioni, graphic novel sui temi del dialogo, dell’intercultura e del razzismo, è uno strumento di lavoro per le scuole. Specie in quelle più complesse e problematiche, nelle periferie delle città, dove non sono rari gli episodi di razzismo e intolleranza, come testimoniano i recenti episodi a San Basilio a Roma.
L’opera, pubblicata con il supporto dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, è stata già utilizzata in due classi medie dell’Istituto comprensivo di Via Casale del Finocchio, alle porte di Roma, con risultati interessanti. Come racconta la docente di italiano Monica Di Bernardo, che assieme alla sua collega Doriana Angelini ha iniziato, nello scorso ottobre, un lavoro su Inviati per caso: “Nella nostra scuola coesistono molte minoranze: abbiamo ragazzi rumeni, e dunque cristiani ortodossi, diversi studenti cinesi, che sono buddisti, dei giovani nigeriani e alcuni nord africani, di religione musulmana, e studenti kosovari, anch’essi musulmani. Tutti a contatto con la realtà italiana, con la periferia romana. Un vero e proprio melting pot. A tutti loro, abbiamo fatto leggere il libro.”
La scuola non è nuova a progetti di intercultura, e le insegnanti già conoscevano l’autrice grazie al suo precedente libro, Anni spezzati, scoperto durante uno dei percorsi scolastici sulla Memoria, tema su cui la scuola è fortemente impegnata. “Leggendo il libro, i ragazzi sono rimasti colpiti dalle religioni che non conoscevano, i sikh, i valdesi, gli arbëreshë. Ed è stata interessante la reazione, specie degli studenti immigrati o figli di immigrati. Quando abbiamo affrontato il tema dell’Islam, e del Ramadam, una ragazza kosovara, che anche a causa degli attentati non parlava mai e dava quasi l’impressione di vergognarsi di essere musulmana, ha recepito l’interesse della classe, che voleva sapere di più. Ha iniziato a spiegare, ed è stato molto bello. Nel libro si parla anche del tempio buddista di via dell’Omo, sulla Prenestina, non lontano dalla nostra scuola. Un ragazzo cinese, che mai aveva parlato della sua religione, ha iniziato a raccontare che quel tempio lo conosceva benissimo, e ha iniziato a spiegare la sua religione agli altri. Per i ragazzi è stata una vera e propria scoperta. E, soprattutto per quelli provenienti da altri Paesi, è stato quasi un modo per legittimare se stessi, per capire che anche la loro religione è valida, che non è una fede di serie B.”
Le classi che hanno partecipato al lavoro hanno poi incontrato, a fine novembre, Lia Tagliacozzo e il direttore della Sinnos Della Passarelli: due ore di riflessioni, parole, confronto sulle diverse religioni, tra domande, dubbi e curiosità. E poi, mercoledì scorso, tutti insieme alla presentazione del libro alla fiera della piccola e media editoria “Più libri più liberi”.
“È stato un percorso molto interessante, e molto utile in una realtà come la nostra. Solo da poco, nel quartiere, siamo riusciti a ottenere una biblioteca pubblica, realizzata in uno spazio sequestrato alla mafia, che ha anche un piccolo parco e che è diventata un polo di aggregazione. Nel nostro quartiere ognuno ha il suo spazio chiuso, ci sono pochissime relazioni tra le persone di culture e fedi differenti. Per questo, i temi del libro occorre iniziare a insegnarli sui banchi di scuola.”
Marco Di Porto
(9 dicembre 2016)