Informazione – International edition
I media ebraici nel XXI secolo

schermata-2016-12-19-alle-13-20-57Mezzi di informazione e responsabilità. Quello che rappresenta uno degli interrogativi più pressanti per le società del mondo occidentali in questo termine di 2016 è al centro di numerosi spunti pubblicati nell’odierna edizione di Pagine Ebraiche International Edition. Tra l’altro, un articolo ripreso dal European Jewish Press raccoglie i commenti del direttore della redazione giornalistica dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Guido Vitale, insieme a quelli del giornalista Richard Ferrer e del fondatore del canale online J-TV Oliver Anisfeld, entrambi britannici. Focus dell’intervista è quale spazio e quale ruolo possono avere nel nuovo millennio i media ebraici, che trovano sempre più interesse anche al di fuori delle comunità. Ancora Vitale, nel suo appuntamento con It Happened Tomorrow, riporta un passaggio di un articolo del New York Times Magazine, dedicato al tema della responsabilità rispetto alla diffusione delle notizie: “Da qualche parte tra media e social media – tra le idee familiari sulla politica e le notizie, e quelle che sono alla base del mondo in cui viviamo oggi, le piattaforme hanno trasformato le responsabilità in abdicazione delle responsabilità”. Una domanda resta anche rispetto a quale ruolo la comunicazione rivesta nel documentare quando accade in luoghi vicini e lontani, ed eventualmente influenzarne la percezione nell’ambito della società, come dimostrano alcune riflessioni circa la situazione di Aleppo. Nella rubrica Italics, viene ripreso l’appello di una scrittrice e chef ebrea originaria della città, la cui famiglia, fuggendo alla fine degli anni Quaranta, raggiunse l’Italia, come molti profughi provenienti dalle comunità ebraiche dei Paesi arabi: Poopa Dweck, autrice del libro di cucina “Gli aromi di Aleppo”, esorta gli abitanti a non perdere la speranza.
Per i lettori di Pagine Ebraiche International Edition anche l’approfondimento del docente dell’Università di Bar Ilan Yaakov Mascetti sul personaggio biblico di Dina, la violenza che subisce, e le conseguenze di ciò che accade, in un racconto in cui, viene fatto notare, la voce della giovane, così come quella di D-o, non compaiono.
È scomparsa la scorsa settimana all’età di 90 anni Giulia Spizzichino, che perse 29 parenti nella Shoah tra campi di sterminio e Fosse Ardeatine e svolse un ruolo decisivo nell’ottenere l’estradizione del criminale nazista Erich Priebke.
Giorgio Albertini, storico illustratore di Pagine Ebraiche, che ogni mese firma i disegni delle interviste, è entrato nella selezione per il Gran Prix del Festival di Angoulême con il suo primo albo, Chronosquad, tome 1 – Lune de miel à l’âge du bronze, disegnato dall’amico e collega Grégory Panaccione.
Il Museo dell’Ebraismo Italiano e della Shoah (Meis) di Ferrara ha selezionato il suo comitato scientifico, con esperti in museologia, cultura ebraica, sociologia, comunicazione, storia.
Prosegue l’attenzione della stampa internazionale per il cinquecentenario dall’istituzione del Ghetto di Venezia: il magazine in lingua tedesca HaGalil pubblica un servizio dedicato a una mostra di fotografie e istallazioni multimediali da esso ispirate, ripreso nella sezione Bechol Lashon.

Rossella Tercatin

(19 dicembre 2016)