Yehudah…
Tra i sofferti e drammatici avvenimenti che caratterizzano la famiglia del patriarca Yaakov, quello forse più sorprendente riguarda la cerchia famigliare di Yehudah e il controverso episodio della sua inconsapevole unione con la nuora Tamar; questa, dopo essere rimasta vedova di due figli di Yehudah, ed aver invano atteso di poterne sposare il terzo, si risolve infine a tentare di avere una propria maternità ricorrendo allo stratagemma di un incontro occasionale con lo stesso Yehudah, al quale si presente celata sotto le vesti di una prostituta. Questa iniziativa, forse vagamente corrispondente ad una versione più antica della legge biblica del levirato (ibbum) – che prescrive il matrimonio della vedova senza figli con il cognato al fine di mantenere il nome del defunto – porta alla nascita dei gemelli Peretz e Zerach. Conseguenza straordinaria di tale maternità: da Peretz scaturisce la discendenza di David, re d’Israele, dalla cui stirpe, secondo la tradizione, dovrà uscire il Messia.
Questo sorprendente episodio ,oltretutto apparentemente avulso dal contesto narrativo – incentrato sulle vicende di Yosef (Giuseppe) e sulla sua vendita come schiavo da parte dei fratelli – trova alcuni sviluppi di grandissimo e fondamentale rilievo, sia sul piano del pensiero ebraico che in quello normativo delle Mizvot.
Dal punto di vista ideologico la vicenda di Yehudah e Tamar porta il midrash ad affermare che “ Mentre i fratelli si davano da fare per vendere Yosef, mentre questi viveva il suo dolore (per le sventure procurategli dai fratelli) mentre Yaakov viveva il proprio dolore (per il figlio creduto morto) , mentre Yehudah era intento a cercare moglie, nel frattempo il Signore stava già incominciando a creare la luce del Messia” (Bereshit Rabbà, 85). Nella vita, nella storia, degli individui e dei popoli, c’è un livello di eventi che appare in superficie, in cui gli uomini sono protagonisti con le proprie scelte, nel bene e nel male, con i propri sentimenti e le proprie emozioni, in un libero intreccio di azioni e loro conseguenze. Poi c’è un progetto che si sviluppa nascosto agli occhi dell’uomo, è il progetto divino che porterà alla venuta del Messia, un progetto che tuttavia interagisce con l’azione degli uomini senza che essi se ne rendano conto, l’azione del Signore porterà a compimento il senso della creazione, ma i tempi ed il modo in cui essa si realizza dipendono dalle scelte e dal comportamento dell’uomo.
L’altro importante insegnamento che scaturisce dall’episodio di Yehudah e Tamar riguarda invece un criterio fondamentale di rispetto della dignità umana così espresso: “ Conviene all’uomo gettarsi nel fuoco piuttosto che far sbiancare di vergogna pubblicamente un’altra persona” (Talmud B. Bavà M. 58b). Questa affermazione ha origine dal momento culminante dell’episodio, quello in cui Tamar, avendo manifestato i segni della incipiente gravidanza, preferisce rischiare di essere condannata a morte nel fuoco dallo stesso Yehudah che, inconsapevole, giudica tale gravidanza conseguenza di comportamento indegno, piuttosto che svergognarlo in pubblico rivelandone il diretto coinvolgimento nell’evento. Sarà proprio Yehudah a riconoscere infine la propria responsabilità e far sì che il frutto di quella gravidanza venisse alla luce permettendo tutto il successivo succedersi di eventi straordinari.
Dall’accostamento dei diversi insegnamenti di questo episodio si può infine dedurre che non può esserci alcun avvicinamento alla venuta del Messia che prescinda dal più assoluto rispetto della dignità umana. Di qualunque essere umano.
Giuseppe Momigliano