In ascolto – Berlino
Non ho mai amato le città cartolina e forse per questo mi sono innamorata di Berlino la prima volta che ci ho messo piede. È una città viva, con una straordinaria capacità di trasformarsi, di rinascere e di guardare al futuro e voglio credere che in qualche modo riuscirà a riprendersi dal colpo tremendo che ha appena ricevuto. Ancora una volta.
Berlino – Sinfonia di una grande città, recitava il titolo del film documentario in bianco e nero del 1927 musicato da Edmund Meisel e potremmo dire che la città è davvero una grande sinfonia, perché risuona di generi musicali diversi in ogni suo angolo e perché nei secoli ha ispirato centinaia di autori e artisti.
“There’s a place where you can air your brain… this city is so beautiful and lets you be the best one that you are”, canta Max Koffler, giovane musicista tedesco che dice di discendere dal compositore barocco Domenico Mazzocchi. È una canzone pop di ultima generazione, che abbonda di suoni elettronici ma mantiene la morbidezza del classico genere melodico.
“Everyone is moving to Berlin”, canta Lail Arad, una musicista israelo-britannica che ha una voce simile a quella di Yael Naim, l’israeliana che ha grande successo in Germania; la chitarra sta a metà tra il pop e il folk e talvolta sembra ammiccare al country. Anche Barbara Morgenstern ci invita a raggiungere Berlino, con una canzone in tedesco dal ritornello in inglese e un’atmosfera malinconica che ricorda un po’ certi brani degli anni ’80. E in effetti anche il video, tra l’altro di produzione israeliana, ha i colori dei film di quegli anni e sembra voler rimanere aggrappato a luoghi che vanno via via scomparendo, per l’incessante desiderio della città di rinnovarsi e costruire.
Artisti emergenti o grandi nomi della musica mondiale come Lou Reed, David Bowie, Leonard Cohen o Neil Young; sono davvero in tanti ad aver messo in note Berlino. Personalmente, alle canzoni celebrative preferisco la musica che è la città stessa a produrre, nella sua quotidianità: le opere classiche che riverberano dalle pareti nell’auditorium della Filarmonica, a quanto pare l’edificio con un’acustica tra le migliori al mondo; il klezmer che mantiene viva la memoria della storia ebraica nei locali vicino alla grande sinagoga di Oranienburgerstrasse; il contrasto tra il lounge dei locali eleganti e i suoni aspri dei giovani emergenti che affollano i centri culturali autogestiti; la musica turca dei locali a Kreuzberg e la ‘russendisko’ di Vladimir Kaminer che a cadenza fissa anima serate al Kaffe Burger, locale in perfetto stile sovietico, con luci anni ’80 e tavoli in legno affollati di bicchierini di vodka.
Prima o poi tutti trovano i propri suoni a Berlino.
Maria Teresa Milano
Consiglio d’ascolto: