Solidarietà

sira fatucciFood for thoughts, spunti per il pensiero per questi primi giorni di inverno. Mi sembra appropriato questa settimana dedicare una riflessione a questa parola: solidarietà. Il termine francese solidarité – da cui l’utilizzo nelle lingue romanze e in quelle anglosassoni pare derivare – è riferito nell’Encyclopédie del 1765 come lo stato di un gruppo di debitori ciascuno dei quali si impegna verso il creditore in solidum, rispetto all’interezza di un debito. La solidarietà come una forma di impegno alla restituzione, quindi.
Il termine, comunque, sembrerebbe trarre origine dal vocabolo latino sollus, ‘intero’, che la gran parte degli etimologi intendono come identico con solus, ‘solo’. Non ho avuto modo di approfondire a sufficienza per capire se va interpretato nel senso di solitudine oppure in quella di unicità. Entrambe le soluzioni mi sembra che offrano comunque diversi spunti. In ebraico moderno il termine solidarietà si traduce con uno assai assonante e che qui traslittero per praticità: solidariut. Stessa radice e derivazione, una parola moderna e chiaramente “presa in prestito”.
C’è un altro termine in ebraico per rendere grosso modo lo stesso concetto: achwà, derivante dalla radice ach, fratello, letteralmente fratellanza. Simile, ma non uguale e che comunque solo nella accezione moderna coglie il significato di solidarietà. Mi viene infatti in mente Bereshit 4:9 ‘Dov’è tuo fratello Abele?’. Ed egli rispose ‘Sono forse io il custode di mio fratello?’.
Senz’altro c’è qualcosa su cui riflettere.

Sira Fatucci

(22 dicembre 2016)