Informazione – International Edition
In viaggio per la Storia
con la matita di Pagine Ebraiche

schermata-2016-12-26-alle-12-48-48Un viaggio nel tempo e nello spazio, dall’Antico Egitto al Medio Evo, in attesa di approdare ad Angoulême nel 2017, con una tappa obbligata: Milano. Si tratta dell’avventura del graphic novel Chronosquad, scritto da Giorgio Albertini, storico, docente universitario di fumetto e illustratore di Pagine Ebraiche. L’opera è pubblicata da Editions Delcourt (con disegni di Grégory Panaccione) e nell’odierna uscita dell’edizione internazionale del giornale dell’ebraismo italiano ne viene riproposta la presentazione ripresa dal dossier Comics & Jews curato dalla giornalista Ada Treves nel numero di novembre. L’albo “Chronosquad, tome 1 – Lune de miel à l’âge du bronze”, primo volume di quella che diventerà una tetralogia è infatti entrato nella selezione ufficiale per i Grand Prix del Festival di Angoulême, una delle capitali mondiali del fumetto.
Tempo di Hanukkah, tempo di ricette fritte. Se latkes di patate e sufganyot (bomboloni) sono le prelibatezze di stagione più conosciute al mondo, l’americana NPR ripropone una serie di tradizioni culinarie per la festa provenienti da vari paesi, primo fra tutti l’Italia, come si legge nella sezione Italics.
A proposito di tradizioni, nella sua rubrica, l’economista errante Susanna Calimani ne racconta una diffusa tra i bambini veneziani, quella di camminare appoggiando i piedi solo al centro o esclusivamente lungo i bordi dei pietroni che formano i pavimenti della città lagunare: guardare come la gente passeggia in giro per le città del mondo ha sempre un risvolto istruttivo.
E un omaggio a una grande tradizione ebraica italiana, la tessitura e ricamatura di oggetti legati al culto, sarà tributato nei prossimi due o tre anni dalla Galleria degli Uffizi di Firenze, dove, come è raccontato ai lettori internazionali di Pagine Ebraiche, verrà organizzata una mostra dell’Archivio tessile della Comunità ebraica di Roma.
Si è svolta poi nella Capitale la scorsa settimana un’audizione davanti alla Commissione esteri della Camera dei deputati in cui è stato affrontato il tema dell’espulsione degli ebrei dai Paesi arabi, per anni passato sotto silenzio.
È il francese la lingua della settimana di Bechol Lashon, con il rabbino Jonas Jacquelin che riflette sulla figura di Giuseppe e la sua capacità di padroneggiare due lingue e due culture.
Infine il direttore della redazione giornalistica dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Guido Vitale sceglie di riportare nella sua rubrica It Happened Tomorrow le parole di Shmuel Ladany, sopravvissuto alla Shoah. “Potrei dire di essere fortunato, ma non sento alcuna gioia particolare – spiega Ladany al quotidiano The Indipendent “Per la maggior parte degli anni della guerra non ero davvero consapevole del pericolo. Da bambini non ci si rende conto davvero di quanto le cose siano terribili. E così è stato per me finché non sono stato portato nel monastero. Là, all’età di otto anni, seppi che la mia vita sarebbe stata in pericolo se avessi detto che ero ebreo”.

Rossella Tercatin

(26 dicembre 2016)