Shir shishi – Chanukkah, Chanukkah

kaminskiIn fondo non si può non indicare qualche canzoncina di Hanukkah. Lo yetzer hara dice gracchiando “Un altro canto della festa più oleosa dell’anno…”, mentre l’istinto buono (non buonista) indica la bellezza del cantare insieme, quando grandi e piccoli scacciano, con mano tesa e il piede che batte per terra, la tenebra dell’inverno, i seleucidi e ogni altro nemico del passato e del presente che osa privarci della libertà. Con gli anni la festa è stata adottata dai gruppi giovanili sionisti, dai club sportivi, tanto che nei ghetti agivano i giovani maccabei svolgendo attività con quei ragazzi privati di tutto. In Israele molte squadre di calcio e di basket hanno scelto il nome Maccabi e la Maccabiah è una mini olimpiade ebraica, che raccoglie tanti sportivi ebrei da tutto il mondo. Perfino una struttura di assistenza medica porta il nome del figlio di Matityahu l’Asmoneo.
Ma poiché vogliamo cantare e divertirci, riprendiamo una delle deliziose canzoni composta da un grande educatore, scrittore e poeta per bambini: Levin Kipnis, che aveva come missione l’insegnamento della lingua ebraica alla società di immigranti a cui mancavano ninne nanne, canzoni per le feste e i compleanni. Il giovane letterato Levin giunse in Palestina dalla Polonia nel 1913. Nel 1987, dopo aver scritto centinaia di classici per bambini, ha vinto il Premio di Israele e dopo la sua morte, è stato costituito a Tel Aviv un centro Kipnis dedicato alla letteratura per bambini.
Ha scritto Sevivon, sov, sov, sov (Gira, gira trottolina), Racconto della Hanukkya e la semplice e graziosa canzone Chanukkah, Chanukkah, da intonare prima o dopo i bomboloni.

Chanukkah, Chanukkah, un momento tanto bello,
nel conforto della luce, gioia di ogni fanciullo.
Chanukka, Chanukkah, gira, gira la trottola,
gira di qui e gira di là,
quanto tutto è bello e colmo di felicità.

Per l’ascolto: https://www.youtube.com/watch?v=bzDw7TUu1Jg

Sarah Kaminski, Università di Torino