Istanbul, caccia al terrorista

rassegnaLe autorità turche sono ancora in cerca del terrorista che, armato di mitragliatore, ha compiuto nella notte di capodanno la strage al Reina, locale simbolo della Istanbul laica. 39 le persone uccise e oltre 70 i feriti, riportano i giornali. L’attentato non è ancora stato rivendicato ma secondo le autorità c’è la mano dell’Isis e del fondamentalismo islamico: il terrorista durante l’attacco, scrive il Messaggero, ha urlato “Allah Akbar”. Diverse le analisi che compaiono sui quotidiani italiani riguarda l’attacco: secondo Elif Shafak, scrittrice turca intervistata da Repubblica, l’attacco rappresenta il cambiamento avvenuto nel suo Paese nel corso degli anni. “La Turchia – spiega Shafak – non unisce più due mondi, Oriente e Occidente ma è la nuova frontiera del terrorismo”. Il Corriere della Sera, con due articoli in prima pagina, sottolinea invece le responsabilità del presidente Erdogan di fronte all’emergere dell’integralismo e del terrorismo islamista in Turchi. Massimo Nava scrive infatti che non si può dimenticare “l’ambiguità di un regime che ha fatto calcoli sull’islamismo radicale”, parlando di Erdogan mentre Antonio Ferrari sottolinea come sul fronte della lotta all’Isis, “Fino a un anno fa o poco meno, la Turchia aveva un atteggiamento abbastanza ambiguo e sicuramente opaco”. “Pur di indebolire il presidente siriano Bashar Assad, – scrive Ferrari – Erdogan era stato pronto a sostenere tutte le opposizioni siriane in armi. I tir, scortati da agenti dei servizi segreti e diretti nel Paese confinante, trasportavano armi pesanti e leggere che finivano anche ai jihadisti (Isis e Al Nusra), come documentato da immagini non smentibili”.

Firenze, la bomba contro Casapound. Ha perso una mano e un occhio Mario Vece, l’artificiere che ieri è intervenuto per disinnescare la bomba trovata a Firenze di fronte al Bargello, una libreria vicina a Casa Pound, l’associazione di estrema destra. “Ho fatto il mio dovere, sono i rischi del mestiere, ma spero tanto di tornare a fare il poliziotto”, ha dichiarato Vece al Corriere. L’ordigno “è sicuramente di natura politica in relazione all’obiettivo e alle caratteristiche del manufatto”, hanno affermato fonti di polizia. Uno dei leader di Casa Pound, Simone DI Stefano, intervistato da La Stampa, cerca intanto di usare l’episodio per ottenere una legittimazione da parte dell’arco politico del movimento di estrema destra.

Mantova, la questione cimitero. Il Corriere di Milano torna sul tema del progetto edilizio portato avanti dall’amministrazione di Mantova e in parte legato al luogo dove un tempo sorgeva l’antico cimitero ebraico di San Nicolò, oggi dismesso. Nell’articolo si parla delle posizioni espresse dall’UCEI che chiede la tutela del luogo. “Stiamo organizzando un secondo momento tecnico per capire che spazi di mediazione ci sono — spiega l’assessore all’urbanistica Andrea Murari — ma non intendiamo fermare il piano di riqualificazione dell’area, in stato di degrado assoluto. Il progetto è stato presentato e finanziato. Non possiamo permetterci di fermarlo”. Intanto, prima di Natale, le ruspe sono entrate a pulire l’area e “renderla accessibile dopo anni di incuria”, scrive il Corriere. “Non stravolgeremo il luogo – continua Murari – ci limiteremo a recuperarne gli spazi, compresi i capannoni ammalo-rati. E su eventuali vincoli si esprimerà la Soprintendenza archeologica”.

Forze oscure contro Israele. “Le forze più oscure del nostro tempo sono unite da una cosa prima di tutto: il loro odio per il popolo ebraico e la loro patria”, così il column dell’ex ministro dell’Istruzione inglese, Michael Gove, pubblicato dal Times e ripreso oggi dal Foglio. L’antisemitismo, continua Gove, è passato da essere odio verso gli ebrei per motivi religiosi o razziali a ostilità verso la più orgogliosa espressione dell’identità ebraica: Israele.

Daniel Reichel