Palermo, a 524 anni dall’espulsione
“Una sinagoga per gli ebrei siciliani”

“Un evento storico e importante nei rapporti tra Chiesa ed Ebraismo. Una svolta locale, ancor più significativa perché arriva da un Meridione che già da tempo offre significative testimonianze di risveglio e di rinascita”.
Queste le parole con cui la Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni commenta la decisione dell’arcivescovo di Palermo, monsignor Corrado Lorefice, di concedere in comodato d’uso gratuito un oratorio di proprietà ecclesiastica, l’Oratorio di S. Maria del Sabato, che sorge nell’area un tempo occupata dell’antica zona ebraica della “Guzzetta” e della “Meschita”. Spazio che, in breve tempo, diventerà un luogo di culto e studio per gli ebrei siciliani.
L’annuncio sarà dato da Raffaele Mangano, vicario episcopale, nel corso di un convegno dal titolo “Siciliani senza Sicilia. Ebrei di Sicilia in terra d’altri” che si svolgerà giovedì prossimo, presso l’Aula Damiani Almeyda dell’Archivio Storico Comunale, in occasione dell’anniversario dell’espulsione definitiva degli ebrei dall’isola, avvenuta il 12 gennaio 1493.
Si tratta di un atto unilaterale, disposto dall’arcivescovado. Comodatario dell’immobile sarà la Comunità ebraica di Napoli, che ne affiderà l’amministrazione alla neonata sezione di Palermo (deliberata nella giornata di ieri dal Consiglio della Comunità partenopea, che ha anche deciso l’istituzione di una sezione anche a Sannicandro Garganico).
Un risultato possibile grazie al lavoro svolto dall’Istituto Siciliano di Studi Ebraici guidato da Evelyne Aouate e alla collaborazione e alla presenza ormai pluriennale in loco dell’associazione Shavei Israel.
“L’UCEI vede con favore la nascita di una sezione della Comunità ebraica di Napoli a Palermo, dove è molto vivo il desiderio di studiare, conoscere l’ebraismo e dove si avvertiva ormai da tempo la necessità di un luogo di riunioni e di preghiera” sottolinea il vicepresidente dell’Unione Giulio Disegni. Questa decisione dell’arcivescovado, aggiunge Disegni, è quindi motivo di grande apprezzamento. “Da adesso in poi ci sarà da lavorare per la miglior riuscita di questa operazione. L’UCEI – afferma il vicepresidente – coopererà con l’arcivescovado”.
“Stiamo cogliendo, in questo momento storico così difficile, passo dopo passo, i frutti di un sincero cammino di dialogo e di cordiale amicizia” osserva monsignor Lorefice.

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(Nell’immagine l’arco della Meschita)

(10 gennaio 2017)