“A Palermo, un segno importante della rinascita ebraica in Meridione”
“La concessione di uno spazio di proprietà dell’arcivescovado di Palermo ad uso di preghiera e studio per la neonata sezione ebraica nel capoluogo siciliano rappresenta un fatto storico. Una concreta testimonianza di risveglio e di rinascita ebraica a oltre 500 anni dagli infamanti editti di espulsione che misero fine, anche nel sangue, a secoli di presenza e impegno sul territorio”. A sottolinearlo in una nota congiunta la presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni e la presidente della Comunità ebraica di Napoli Lydia Schapirer. Parole arrivate in seguito alla recente decisione dell’arcivescovado di Palermo, monsignor Corrado Lorefice, di concedere alla realtà ebraica locale in comodato d’uso gratuito un oratorio di proprietà ecclesiastica, l’Oratorio di S. Maria del Sabato, che sorge nell’area un tempo occupata dell’antica zona ebraica della “Guzzetta” e della “Meschita”. Una iniziativa che, sottolineano Di Segni e Schapirer, pongono Palermo “al centro di un intenso dialogo multiculturale e di esempio per tutto il Mediterraneo”. Le due presidenti si sono dette “commosse e orgogliose per questo importante riconoscimento”, sottolineando una felice coincidenza ovvero la nascita di due nuove sezioni della Comunità ebraica di Napoli: una rappresentata proprio da Palermo, e l’altra da Sannicandro Garganico.
Per quanto riguarda la concessione dell’oratorio, l’annuncio sarà dato da Raffaele Mangano, vicario episcopale, nel corso di un convegno dal titolo “Siciliani senza Sicilia. Ebrei di Sicilia in terra d’altri” che si svolgerà giovedì prossimo, presso l’Aula Damiani Almeyda dell’Archivio Storico Comunale, in occasione dell’anniversario dell’espulsione definitiva degli ebrei dall’isola, avvenuta il 12 gennaio 1493.
Si tratta di un atto unilaterale, disposto dall’arcivescovado. Comodatario dell’immobile sarà la Comunità ebraica di Napoli, che ne affiderà l’amministrazione alla neonata sezione di Palermo.
Un risultato possibile grazie al lavoro svolto dall’Istituto Siciliano di Studi Ebraici guidato da Evelyne Aouate e alla collaborazione e alla presenza ormai pluriennale in loco dell’associazione Shavei Israel.
(11 gennaio 2017)