Anche le canzoni fanno l’Aliyah

Le canzoni che hanno fatto l’Aliyah (שירים שעשו עלייה). È una delle interessanti iniziative che gravitano attorno al Giorno della lingua ebraica, che si celebra oggi – 21 di Tevet – in Israele e nel mondo. La data ricorda uno dei padri dell’ebraico moderno, Eliezer Ben Yehuda, filologo e giornalista vissuto a cavallo dell’Ottocento. A suo nome in Israele è stato anche ideato un premio che verrà conferito sabato sera a Samson Hofman, per 35 anni alla guida della commissione per l’ebraico di Tsahal (l’esercito israeliano).
Alla celebrazione della Giornata dedicata all’ebraico, il cui intento è promuovere la conoscenza della lingua in Israele così come nella Diaspora, la presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni ha invitato recentemente a partecipare. Un invito rivolto sia alle realtà ebraiche italiane sia a tutti coloro che amano l’ebraico a organizzare un momento di studio, per ogni età, collettivo o personale, di alcune ore o anche breve.
Tornando il progetto sulle “canzoni che hanno fatto l’Aliyah”, l’idea è quella di cercare canzoni conosciute che siano approdate in Israele con le varie migrazioni. Un esempio sono le traduzioni di canzoni popolari italiane come “volare” ma anche regionali, in particolare quelle partenopee, cantante tra gli altri dalla celebre Noa (Achinoam Nini).