ORIZZONTI Tra arte, Judaica e bagel, uno Shabbat al Museo ebraico di New York

Passeggiare per la Fifth Avenue, la leggendaria Quinta Strada di New York, è un’esperienza amata da cittadini e turisti in egual misura. Tempio privilegiato dello shopping, l’arteria di Manhattan offre anche non pochi punti di riferimento storici e culturali della Grande Mela, dall’Empire State Building al Rockefeller Center e la New York Public Library. All’incrocio con la Novantaduesima, si trova il Museo ebraico, che con i suoi 112 anni di storia è la più antica istituzione del genere nel mondo ancora attiva. Attiva e con lo sguardo rivolto verso le sfide della contemporaneità e del futuro. Così un museo che si propone di essere un pilastro della cultura ebraica in una città pilastro della vita ebraica come New York sceglie di onorare un fondamento della sua tradizione nella storia: lo Shabbat.
“Nell’ebraismo, il sabato è Shabbat, un giorno di riposo, libero dalle preoccupazioni di orari, lavoro quotidiano e commercio. Per questa ragione le parti interattive delle mostre, le audio-guide, il negozio e gli spazi dedicati ai bambini non sono disponibili. E questa è anche la ragione per cui di sabato, si entra gratis!” si legge nel sito. Già perché mentre durante la settimana i biglietti costano 15 dollari (ridotti a 12 per anziani e bambini e a 7,5 per gli studenti), nel Giorno del Riposo il museo rimane aperto e si entra gratis, per godere delle sue gallerie che raccolgono una collezione di decine di migliaia di oggetti di Judaica, opere d’arte, manufatti. E la notizia di oggi è che i visitatori avranno persino la possibilità di godere di un perfetto brunch in stile newyorkese. Il ristorante Russ & Daughters, icona della cucina della città, un paio di anni fa ha fatto la gioia dei consumatori che rispettano le norme della casherut (insieme delle leggi ebraiche in materia alimentare), aprendo un punto con certificazione casher all’interno del museo, in aggiunta al suo locale storico nel Lower East Side. E dalla fine di gennaio, li delizierà nuovamente, offrendo loro la possibilità di consumare un pasto durante lo Shabbat. Piatti freddi e prenotazione obbligatoria entro le 3 di pomeriggio del venerdì i concetti chiave per permettere la novità. Tra i must, gli intramontabili bagel, salmone e pesci vari affumicati, cream cheese. Oltre a vino da challot per le tradizionali benedizioni che aprono il pasto dello Shabbat. Il tutto a un prezzo di 50 dollari a testa. Non proprio regalato ma, assicurano i gestori, le prenotazioni stanno già conoscendo un autentico boom: “Il sabato era già il giorno più affollato della settimana, ora la gente ha persino una ragione in più per venire”.

Rossella Tercatin