International Edition – Uno sguardo all’Età dei Segreti

Schermata 2017-01-23 alle 14.40.06Si intitola “The Age of Secrecy: Jews, Christians and the Economy of Secrets, 1400-1800” (L’Età dei Segreti: ebrei, cristiani e l’economia dei segreti, 1400-1800) l’opera da cui prende spunto il professor Daniel Leisawitz per la sua rubrica Altrove/Elsewhere nell’odierna uscita di Pagine Ebraiche International Edition. Al centro libro scritto dallo storico Daniel Jütte e pubblicato dalla Yale University Press, l’alto riguardo che nei secoli presi in considerazione veniva nutrito per le informazioni riservate, che tra l’altro a volte offriva a ebrei e cristiani opportunità di incontro, spesso clandestine, per scambiarsi conoscenze reciproche. Tra le figure paradigmatiche citate, l’ebreo mantovano Abramo Colorni, vissuto nella seconda metà del Cinquecento. Leisawitz, direttore del Dipartimento di Italianistica presso il Muhlenberg College (Allentown, Pennsylvania, USA), raffronta questi elementi con spunti di attualità, come la grazia offerta dall’ex presidente degli Stati Uniti Barack Obama all’ex analista dei servizi segreti Chelsea Manning, colpevole di aver divulgato migliaia di informazioni altamente classificate.
Nell’edizione internazionale, spazio anche agli ultimi avvenimenti dall’Italia ebraica. Si è svolta nella giornata di domenica la corsa non competitiva Run for Mem, che ha visto la partecipazione di alcune migliaia di persone attraverso i luoghi simbolo di quanto avvenuto a Roma durante la Shoah. All’iniziativa organizzata dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, sotto l’egida della Presidenza del Consiglio dei ministri e in collaborazione con l’Associazione Maccabi Italia e la Maratona di Roma, è dedicata anche la rubrica Bechol Lashon, questa settimana in lingua tedesca, che riprende un articolo sull’evento pubblicato dal settimanale tedesco Judische Allgemeine.
In previsione del Giorno della Memoria, la presidente UCEI Noemi Di Segni ha accompagnato la ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli in visita al campo di sterminio di Auschwitz, con una delegazione di studenti provenienti dai licei di tutta Italia. Negli scorsi giorni anche l’elezione dell’italiano Antonio Tajani alla presidenza del Parlamento Europeo. A Tajani sono andate le felicitazioni della comunità ebraica della penisola espresse dall’UCEI.
In occasione della giornata del 17 gennaio, data dedicata dalla Conferenza episcopale italiana al dialogo ebraico-cristiano, l’arcivescovo di Milano Angelo Scola ha visitato la Sinagoga Centrale di via Guastalla.
Nella sezione pilpul, il rabbino Benedetto Carucci Viterbi riflette sulla necessità di un impegno per lavorare su se stessi che coinvolga la persona nella sua interezza, dalla testa ai piedi, prendendo spunto dalla storia di Giacobbe ed Esaù.
Infine, nella sua rubrica It Happened Tomorrow, il direttore della redazione giornalistica UCEI Guido Vitale riprende un pensiero del rav Jonathan Sacks. “Ci sono ebrei che credono ed ebrei che non credono. Ci sono ebrei che praticano e altri che non lo fanno. Ma sono davvero pochi gli ebrei che, quando vedono il proprio popolo soffrire, riescono ad allontanarsi dicendo ‘questo non ha nulla a che fare con me’. Maimonide, che definisce questo atteggiamento ‘separarsi dalla comunità’ (poresh mi-darkhei ha-tsibbur, Hilkhot Teshuva 3:11), dice che questo è uno dei peccati per cui ci si vede negato l’accesso al Mondo che verrà. Questo è quello che l’Haggadah intende quando dice del figlio malvagio che ‘poiché si esclude dalla collettività, nega un principio di fede fondamentale’. Quale principio? La fede nel destino e fato collettivo del popolo ebraico”.

rt

(23 gennaio 2017)