“Dalle pietre fino al Memoriale, la Memoria è parte di Milano”
“Vi invito a visitare l’ex Albergo Regina, che durante la guerra fu il quartier generale dei nazisti a Milano, il Memoriale della Shoah, le pietre d’inciampo. Sono luoghi che rendono viva la Memoria della nostra città e cercheremo di disseminarne altri”. A parlare il sindaco di Milano Giuseppe Sala nel corso dell’incontro tenutosi questa mattina a Palazzo Reale con protagonisti i Testimoni Venenzano Gibillini e Franco Schoenheit, sopravvissuti ai lager nazisti. Sala si è rivolto al pubblico per lo più di giovani – tra cui una classe della Scuola ebraica milanese – invitando ad ascoltare le testimonianze e al contempo a frequentare i luoghi della Memoria cittadini. Luoghi che, ha spiegato Sala, devono essere le fondamenta per la costruzione di “una Milano all’avanguardia, non solo sul fronte economico, didattico e culturale, ma anche dei diritti”. Il sindaco ha invitato poi a partecipare alla catena umana organizzata come risposta al recente vergognoso imbrattamento di una delle Pietre d’inciampo: da via Plinio, dove si trova la pietra in memoria di Dante Coen, la manifestazione arriverà simbolicamente fino al Memoriale della Shoah. Un appuntamento di solidarietà ricordato anche da Roberto Jarach, vicepresidente del Memoriale, nel corso della cerimonia all’ex Albergo Regina – per l’occasione, Jarach ha portato i saluti anche dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e della Comunità ebraica milanese – , tenutosi poco prima dell’incontro a Palazzo Reale (quest’ultimo organizzato tra gli altri dalla Comunità ebraica, dal Centro di documentazione ebraica contemporanea e da Memoriale).
“Cosa potete fare per portare avanti il ricordo e per comprendere il passato? Leggere, leggere, leggere”, l’appello ai giovani di Franco Schoenheit che ha amaramente ricordato come a lungo la voce dei Testimoni sia rimasta inascoltata. “Da poco tempo siamo diventati di moda, e siamo rimasti in pochi a poter raccontare”. Schoenheit, emozionando i presenti, ha spiegato quanto sia difficile per lui parlare della sua deportazione a Buchenwald: “a me non fa piacere, non lo cerco. Sto male giorni prima e giorni dopo questi incontri”. Ma nonostante tutto Schoenheit come Gibillini – che ha ricordato la sofferenza dei lunghi decenni in cui i suoi stessi concittadini non volevano ascoltare i suoi racconti dal lager – hanno scelto parlare. Come hanno fatto oggi e fanno da tempo le Testimoni Goti Bauer (al Conservatorio Verdi) e Lilana Segre (al teatro Arcimboldi).
Da segnalare poi a Milano al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia di proporre, in occasione del Giorno della Memoria, ai suoi visitatori alcune attività speciali per approfondire i temi della mostra I mondi di Primo Levi. Una strenua chiarezza, esposta fino a metà febbraio e realizzata dal Centro Internazionale di Studi Primo Levi di Torino, con il sostegno di Material ConneXion Italia, il patrocinio della Regione Lombardia e del Comune di Milano, la collaborazione dell’Associazione Figli della Shoah e del Memoriale della Shoah di Milano. Questo weekend, infatti, il Museo proporrà ai suoi visitatori di partecipare al laboratorio interattivo di Chimica, dedicato in particolare al Carbonio, elemento protagonista dell’ultimo capitolo de Il sistema periodico di Primo Levi e della prima sezione della mostra.
Daniel Reichel @dreichelmoked
(27 gennaio 2017)