Ferramonti, le note della dignità
Le note della vita, le note della dignità, le note della speranza.
Grande emozione nella platea che ha assistito a “Serata colorata”, concerto organizzato ieri all’Auditorium Parco della Musica di Roma all’interno delle iniziative pensate da Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e Presidenza del Consiglio dei Ministri per il Giorno della Memoria. In scena la musica composta a Ferramonti, campo di internamento in Calabria in cui furono internati, tra il 1940 e il 1943, oltre 3mila ebrei stranieri e apolidi e in numero ridotto altri internati stranieri. Un progetto che nasce da un’idea di Raffaele De Luca, musicista e musicologo, sviluppata da Viviana Kasam e Marilena Citelli Francese per quello che è diventato ormai un appuntamento fisso per il Giorno della Memoria. Quarto di una serie di concerti che hanno portato migliaia di persone in sala, e molte centinaia di migliaia a casa grazie alle dirette di Rai5, a confronto con i temi del ricordo e le possibilità offerte dall’arte come veicolo di testimonianza.
Ha sottolineato la presidente UCEI Noemi Di Segni: “Siamo giunti alla quarta edizione di una serata dedicata alla memoria, con un concerto che attraverso le note musicali e l’arte ci trasporta, ci commuove, ci tormenta e ci fa riflettere sul futuro. L’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane promuove questo evento nella convinzione che oggi la narrazione di quanto vissuto e sopravvissuto nel passato debba trasformarsi in azione, e andare oltre l’ascolto, affinché si possa considerare il futuro un sogno da voler vivere. Purtroppo, il presente rischia sempre più di somigliare a questo terribile passato. Si ripetono le prime avvisaglie di quanto accaduto non più di 70 anni fa. Risuonano di nuovo i primi tamburi d’allarme, e noi non possiamo permettere che la nostra Europa si trasformi ancora una volta in un luogo di estremo dolore”.
Straordinariala la prova di Peppe Servillo, che ha letto testimonianze dal diario del pianista Kurt Sonnenfeld, giovane ebreo viennese, e lettere e documenti di altri internati. Nel repertorio eseguito all’auditorium canzoni classiche degli Anni Trenta: jazz, kabarett, canzonette, avanspettacolo. Un tipo di musica che, è stato spiegato, era molto presente a Ferramonti. Ad essere eseguiti anche brani di musica classica, canto corale e pezzi di repertorio ebraico.
Fabrizio Bosso alla tromba, Vince Abbracciante alla fisarmonica, Giuseppe Bassi al contrabbasso, Seby Burgio al pianoforte; Andrea Campanella al clarinetto, Daniel Hoffman al violino, Eyal Lerner voce e flauto.
(27 gennaio 2017)