Il Giorno della Memoria
Testimonianze, storie, incontri. I quotidiani di oggi ricordano con ampi servizi il Giorno della Memoria. Alle 10.55, al Quirinale si terranno le celebrazioni ufficiali per il 27 gennaio alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. L’appuntamento, che vedrà intervenire anche la presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni, sarà trasmesso in diretta su Rai1. A Milano, invece, dopo il conferimento dell’Ambrogino d’Oro al sopravvissuto Venanzio Gibillini e le odierne celebrazioni – con la testimonianza di Liliana Segre al Teatro Arcimboldi mentre a Palazzo Reale a parlare saranno proprio Gibillini e Franco Schoenheit, importante voce della Memoria, oggi intervistato da Repubblica Milano -, il sindaco Giuseppe Sala ha annunciato che parteciperà alla catena umana a difesa delle Pietre d’inciampo organizzata dopo l’imbrattamento della pietra dedicata a Dante Coen (Corriere della Sera Milano). L’iniziativa partirà da via Plinio, dove è stata posta la Pietre per arrivare al Memoriale della Shoah di Milano. Rispetto alle diverse e importanti testimonianze pubblicate oggi sui quotidiani, da segnalare anche quella delle sorelle Tatiana e Andra Bucci sul Fatto Quotidiano.
Umberto Aboaf (1921-2017). È scomparso all’età di 95 anni Umberto Aboaf, uno degli ultimi Testimoni della Shoah ancora in vita. Nato a Venezia il 5 maggio del 1921, figlio di Achille Aboaf e Rosa Lucia Mogno, Umberto era stato catturato a Roma nell’aprile del 1944 e quindi mandato a Fossoli.
Da lì, con il convoglio 15 del 2 agosto, inviato al campo di Buchenwald. Otto i mesi che Aboaf avrebbe trascorso al suo interno, lottando quotidianamente per la sopravvivenza.
La fine dell’incubo si sarebbe materializzata nell’aprile del 1945, con la liberazione del campo. Il ritorno in Italia è invece del settembre dello stesso anno.
I funerali di Aboaf, che viveva da molti anni a Roma, si svolgeranno questa mattina alle 11.
Un’altra voce di Memoria ci lascia e rende più poveri. Sia il suo ricordo di benedizione.
La Memoria e lo sport. Su Gazzetta dello Sport il ritratto del sopravvissuto alla Shoah e all’attentato di Monaco ’72 Shaul Ladany a firma di Valerio Piccioni. I sopravvissuti “sono sempre meno – sottolinea Ladany, che, ricorda Piccioni, è stato l’ospite d’onore della corsa della Memoria Run for Mem tenutasi a Roma il 22 gennaio scorso e organizzata dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane – ed ecco perché sono qui e continuo a girare”. “Ricordo ogni estremo dettaglio del campo di concentramento, – racconta il Testimone a Piccioni – sono situazioni che ti entrano dentro in profondità. I nomi delle guardie, la puzza, la fame, la pioggia, il freddo, il filo spinato”.
“Oggi il vero antisemitismo è l’odio per Israele”. Ad affermarlo il noto scrittore e Testimone Aharon Appelfeld, intervistato da La Stampa. Alla domanda su il riemerge dell’antisemitismo in Europa, Appelfed afferma: “Non ci sono più ebrei in Europa, saranno ormai l’un per cento della popolazione. Prima della seconda guerra mondiale erano 30 milioni. Dove sono oggi? L’antisemitismo è anacronistico, odia qualcosa che non c’è più. Esiste ancora, certo, ma gli ebrei spariranno presto dall’Europa. Oggi l’antisemitismo si chiama “politica israeliana”, ha un oggetto diverso da quello classico. Ma quando vedi che Israele ha tutti i paesi contro, beh è una forma di moderno antisemitismo”.
Se la foto di Mussolini resta a Palazzo Chigi. Lucida e severa riflessione su Repubblica di Alberto Melloni sul significato della presenza, nella galleria fotografica che a Palazzo Chigi raccoglie i Presidenti del Consiglio italiani, del ritratto di Benito Mussolini. “Com’è possibile che quella foto sia li? – si chiede Melloni – Qualcuno può immaginare cosa accadrebbe se ci fosse una foto di Hitler nell’anticamera di Merkel? E qualcuno si chiede cosa può pensare di questo Paese chi, in visita alla sede del governo, vede un’Italia che ingloba e riassorbe anche il proprio passato più nero, e si autoassolve accontentandosi di far identificare in un cortocircuito emozionale i discendenti dei carnefici col dolore dei discendenti delle vittime? Eppure Mussolini è li. Come tante vestigia del regime che ci diede l’infamia delle leggi razziali, che predispose il laccio in cui fu preso l’ebraismo italiano, che consegnò il paese alla guerra e vide 600mila internati militari italiani preferire il lager al ritorno nell’Italia repubblichina.
Perché ricordare. Molti quotidiani danno spazio alle proprie firme per riflettere sul significato della Memoria. “Ricordare è un processo collettivo, che richiede collaborazione e scambio d’informazioni. – spiega Giulio Busi sul Sole 24 Ore – La natura pare favorire l’oblio. Il tempo, si dice, aiuta a dimenticare. L’uomo, se vuole, riesce invece a recuperare il passato, e addirittura a comprenderlo meglio, più il tempo passa e gli eventi si allontanano. Grazie al lavoro di generazioni”. Lo scrittore Mauro Covacich sul Corriere della Sera riflette invece sulla figura di Anne Frank e sul ruolo che il famoso Diario ha avuto sulla sua esperienza personale. Per Elena Loewenthal (La Stampa) sarà la letteratura a salvare il ricordo del passato una volta che non rimarranno più Testimoni.
I confini dei Trump. Sul Fatto Quotidiano Furio Colombo critica duramente ‘iniziativa del presidente Usa Donald Trump di costruire un muro al confine con il Messico (ne parla La Stampa) e la sua idea di un’America dai confini chiusi. “Pensate per un momento ai diversi leader lego-fascisti che in Europa stanno dicendo che il verbo è Trump. Se per disgrazia governano, ognuno alza muri, chiude frontiere, ferma gli stranieri e, se ci sono, li caccia, allarga le sue prigioni, include tortura, cancella diritti umani e civili. Poi? Poi c’è un pauroso ritorno al passato che non prevede visite di studio, incroci di ricerche, liberi scambi culturali e commerciali, libertà religiose, libertà civili, insomma civiltà”. Corriere Sette invece fa un ritratto della figlia di Trump, Ivanka, ricordando tra le altre cose la sua conversione all’ebraismo e il matrimonio con Jared Kushner, oggi consigliere del padre.
Daniel Reichel twitter @dreichelmoked