Milano – Percorrendo i mondi di Primo Levi

Taglio basso pag 4-5 – Mondi di Primo Levi - Paolo Soave-Museo Scienza TecnologiaUn percorso espositivo che segue la pluralità di esperienze e di interessi che hanno caratterizzato la vita e l’opera dello scrittore torinese Primo Levi: dalla formazione scientifica alla deportazione, dalla chimica come mestiere al mestiere di scrivere. È la mostra mondi di Primo Levi. Una strenua chiarezza in corso al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano, aperta fino al 19 febbraio. L’esposizione – realizzata dal Centro Internazionale di Studi Primo Levi di Torino, con il sostegno di Material ConneXion Italia, il patrocinio della Regione Lombardia e del Comune di Milano, la collaborazione dell’Associazione Figli della Shoah e del Memoriale della Shoah di Milano – è arrivata da Torino e proseguirà il suo cammino in altre città italiane. In occasione del Giorno della Memoria sono state organizzate al laboratorio interattivo di Chimica, attività sperimentali per conoscere meglio il Carbonio, elemento protagonista dell’ultimo capitolo de Il sistema periodico e della prima sezione della mostra. Nel laboratorio i ragazzi hanno potuto scoprire le sue diverse forme e applicazioni, dalla grafite fino ad arrivare ai nanotubi. In sono state invece proposte speciali visite guidate arricchite da brevi attività sperimentali e giochi linguistici su alcuni dei molteplici interessi ed esperienze di Primo Levi.
L’obiettivo è dare al visitatore una nitida rappresentazione dei molti mondi che Levi ha attraversato o che ha saputo creare grazie al suo talento di scrittore: dalla realtà estrema del Lager al multiforme universo della scrittura, all’infinita ricchezza della scienza, alle risorse straordinarie del linguaggio, all’importanza dell’attività manuale e creativa nello sviluppo del pensiero, alla centralità del lavoro nella vita degli esseri umani.
L’esposizione, pensata per offrire a tutti un itinerario nella ricchezza plurale dell’opera di Levi, è rivolta in particolare ai più giovani, che lui stesso considerò sempre interlocutori privilegiati.
Testi, audiovisivi e videoinstallazioni articolano le 6 sezioni del percorso espositivo che si snoda dall’atomo di carbonio proposto come simbolo della continuità della vita, ai recessi più dolorosi e insondabili del Novecento; dalla chimica narrata, personale e fantastica, a quella vissuta con amore per il proprio lavoro; dalla passione per la dimensione artigianale, decisiva anche per il chimico, alla curiosità per molti altri mestieri.

(31 gennaio 2017)