“Antisemitismo ancora diffuso,
anche la Chiesa deve batterlo”

Un obiettivo comune, la lotta all’antisemitismo. Questo il cuore del significato dell’incontro tenutosi nelle scorse ore in Vaticano tra i rappresentati dell’Anti-defamation League (organizzazione americana basata a New York e impegnata nella lotta contro antisemitismo e razzismo) e papa Bergoglio. “Purtroppo, l’atteggiamento antisemitico, che nuovamente deploro, in ogni sua forma, come contrario in tutto ai principi cristiani e ad ogni visione che sia degna dell’uomo, è tutt’oggi ancora diffuso”, ha sottolineato Bergoglio parlando con i membri dell’Adl, guidati dal presidente Jonathan Greenblatt. Il pontefice ha poi citato il testo della Commissione per i rapporti religiosi con l’ebraismo, in cui si sottolinea che “la Chiesa cattolica si sente particolarmente in dovere di fare quanto è in suo potere, insieme ai nostri amici ebrei, per respingere le tendenze antisemite”. “A questo riguardo, – ha poi affermato Bergoglio riferendosi al lavoro dell’Anti-Defamation League – vi ringrazio per la vostra opera e perché accompagnate al contrasto della diffamazione l’impegno ad educare, a promuovere il rispetto di tutti e a proteggere i più debole”.
Nel corso dell’incontro, Bergoglio ha anche ricordato la sua visita ad Auschwitz e la sua scelta di mantenere il silenzio nel corso del viaggio. Una scelta apprezza dal mondo ebraico, come aveva sottolineato la presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni. “Lo scorso anno – ha ricordato Bergoglio – mi sono recato al campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau. Non ci sono parole e pensieri adeguati di fronte a simili orrori della crudeltà e del peccato; c’è la preghiera, perché Dio abbia pietà e perché tali tragedie non si ripetano”.

(9 febbraio 2017)