Informazione – International Edition La Chazanut italiana di scena a New York
Un momento dedicato alla chazanut italiana nel cuore di New York. Nell’odierna uscita di Pagine Ebraiche International Edition, l’annuncio della tavola rotonda che il Centro Primo Levi della metropoli dedica annualmente a canti sinagogali e liturgici della tradizione ebraica del Bel Paese: come si legge nella rubrica Italics, che riprende un articolo pubblico dal New York Transatlantic, per il 2017 i protagonisti saranno il rabbino Elia Richetti e il musicologo Francesco Spagnolo.
I lettori dell’edizione internazionale possono poi apprendere le novità riguardanti due progetti portati avanti nella penisola. Il Museo dell’ebraismo italiano e della Shoah di Ferrara (Meis) ha annunciato che il primo edificio che ospiterà parte della mostra permanente sarà inaugurato il 13 dicembre 2017. L’istituto Medici Archive Project sta invece realizzando una ricerca che mira ad approfondire e ricostruire virtualmente il Ghetto di Firenze e la sua storia. Coordinato dal direttore dello Eugene Grant Research Program on Jewish History and Culture in Early Modern Europe Gabriele Mancuso, il lavoro ha caratteristiche interdisciplinari. “La rilevanza di questa iniziativa risiede nella sua potenzialità di svelare un complesso di conoscenze seppellito per secoli negli archivi italiani. La nostra sfida è quella di riportare questa porzione di storia ebraica in vita” ha dichiarato Mancuso.
A proposito di passaggi storici significativi, negli scorsi giorni a Torino il “Falò della libertà per i diritti di tutti”, organizzato dalla Chiesa Evangelica Valdese, insieme alla Comunità ebraica e al Comune, ha voluto lanciare un messaggio di solidarietà e impegno contro ogni discriminazione sulla scia di un tradizionale appuntamento delle Valli Valdesi, dove ogni anno alla vigilia del 17 febbraio ci si raccoglie intorno ai falò per ricordare la concessione nel 1848 dei diritti civili e politici da parte di Re Carlo Alberto.
E campione di impegno per i diritti fu senz’altro il ciclista Gino Bartali, come ricorda un articolo di El Paìs ripreso dalla rubrica Bechol Lashon, questa settimana in lingua spagnola: l’atleta contribuì infatti a salvare la vita di centinaia di ebrei durante la Seconda Guerra Mondiale.
A ricordare l’importanza di aiutare chi è in difficoltà è poi l’economista errante Susanna Calimani, che nel suo appuntamento in pilpul, parla di mezuzot, uscita del popolo ebraico dall’Egitto e dovere di aiutare i rifugiati.
Infine il direttore della redazione giornalista dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Guido Vitale nel suo It Happened Tomorrow cita le parole di Menachem Lustig, dal Festival internazionale del Cinema di Berlino, in un pensiero dedicato alla commozione, al piangere, al ridere di fronte alla pellicola.
rt
(20 febbraio 2017)