Museo ebraico di Roma-Musei Vaticani
La Menorà tra culto, storia e mito

“Menorà: culto, storia e mito”. È il titolo della grande mostra che, curata da Francesco Leone e Arnold Nesselrath, dal 15 maggio al 23 luglio sarà visitabile presso il Braccio di Carlo Magno dei Musei Vaticani e il Museo ebraico di Roma. L’esposizione, presentata ieri nel corso della conferenza stampa, è dedicata al candelabro a sette braccia simbolo da millenni dell’ebraismo. Oltre 130 opere le opere che saranno esposte, la gran parte al Braccio di Carlo Magno, per quella che è ad oggi la prima collaborazione effettiva tra le due realtà museali.
Un punto su cui si sono soffermate con parole di grande orgoglio e soddisfazione le due direttrici, Barbara Jatta e Alessandra Di Castro. Un progetto, è stato inoltre sottolineato, che dà concretezza a quella che era stata, alcuni anni fa, l’idea dell’ex direttrice del Museo ebraico Daniela Di Castro, sorella di Alessandra prematuramente scomparsa nel 2010.
“Abbiamo abbracciato con entusiasmo questa iniziativa, convinti dell’importanza del passo che stiamo compiendo. Centotrenta pezzi da tutto il mondo, una mostra davvero da non perdere” ha affermato Jatta. Sulla stessa lunghezza d’onda la sua collega Di Castro, che ha parlato di mostra “che lascerà il segno, anche per la ricchezza di un progetto con opere in parte inedite, in parte poco conosciute”. Significativo il coinvolgimento di alcuni importanti musei europei e israeliani, che invieranno per l’occasione alcune opere d’arte. Mentre dagli Stati Uniti è già arrivata la proposta di una seconda tappa da realizzarsi prossimamente.
“La Menorah è da sempre il logo dell’ebraismo, il simbolo che fin dagli inizi lo accompagna. Rappresenta la luce di Dio che si irradia verso la fiamma che brilla e viene accesa dai sacerdoti” la riflessione del rabbino capo Riccardo Di Segni, che poi scherzando ha aggiunto: “Rimarrà deluso chi spera di trovarci la Menorah che alcuni dicono sia nascosta negli archivi vaticani, per quella bisognerà cercare altrove”.
“Oggi annunciamo un evento storico, dai significati e dai contenuti profondissimi” afferma la presidente della Comunità ebraica Ruth Dureghello.
Soddisfazione è stata espressa anche Giuseppe Bertello, presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, e da Kurt Koch, presidente della Commissione per le Relazioni religiose con gli Ebrei. “È importante favorire il dialogo, un dialogo concreto” osserva Bertello. “Son convinto che il lavoro porterà risultati visibili e reciproco gradimento” aggiunge Koch.

(21 febbraio 2017)