MEMORIA Le quattro porte della foresta

Porte foresta_stesa1Elie Wiesel / LE PORTE DELLA FORESTA / Giuntina

Le domande fondamentali che Elie Wiesel si è posto per tutta la sua vita di testimone della Shoah. Un romanzo che fa riflettere, in un continuo alternarsi di desolazione e speranza, frustrazione e fiducia nella capacità di affermare la nostra umanità. Gregor, il protagonista di Le porte della foresta (Giuntina), deve affrontare quattro prove, una per stagione, come quattro sono le stagioni della vita. Il suo è un percorso concentrato in un solo tragico anno che assume i caratteri del viaggio iniziatico: l’incontro con “il maestro”, il nascondimento del proprio io per guardare e comprendere l’altro, la lotta attiva per cambiare il mondo, la memoria che si tramuta in saggezza. Nel suo viaggio, Gregor deve affrontare e sconfiggere il male e la morte. La Shoah è un’esperienza estrema che non lascia vie di fuga. Gregor lo comprende subito e con coraggio e animo puro lotta per la vita e la dignità umana. “Quando il grande Rabbi Israel Baal Shem Tov avvertiva l’incombere di una qualche sciagura sul popolo ebraico – le prime parole del libro – aveva l’abitudine di andare a rimettere in un punto della foresta; là accendeva un fuoco, recitava una certa preghiera e il miracolo si compiva: la sciagura si allontanava…”.

Pagine Ebraiche, febbraio 2017