A Cuneo, la sfida del Dialogo
l’incontro con il vescovo in sinagoga

Sinagoga di Cuneo gremita per la visita del vescovo della città, Piero Delbosco. Una visita dai molteplici significati perché in qualche modo colma la necessità di formalizzare da tempo un dialogo interreligioso tra le comunità residenti sul territorio. La stessa città di Cuneo ha risposto con entusiasmo e partecipazione all’evento, grazie in particolare all’impegno delle diverse associazioni interreligiose, che più volte si sono ritrovate a prender parte ad eventi e occasioni di studio e confronto proprio all’interno della Biblioteca Cavaglion, inaugurata nel novembre 2015 da Alberto Cavaglion, in memoria del fratello Davide scomparso prematuramente.
La biblioteca rappresenta un vero e proprio centro culturale per lo studio dell’ebraismo e della storia ebraica e ha, per così dire, ridato energia alla sezione ebraica locale. Molte le autorità presenti, tra cui il sindaco di Cuneo Federico Borgna. In rappresentanza della Comunità ebraica il vicepresidente Beppe Di Chio; al suo fianco la famiglia Cavaglion, che assieme a don Bruno Mondino hanno promosso la realizzazione di questo appuntamento tanto atteso. La cerimonia si è conclusa con la consegna alla famiglia Cavaglion del premio “Don Romano Marchisio”, riconoscimento in memoria del sacerdote Marchisio, pioniere del dialoVescovo a Cuneogo ebraico-cristiano, che ogni anno viene conferito a chi si distingue per attività ecumeniche e culturali di rilievo. Lo stesso Alberto Cavaglion si è detto soddisfatto dell’esito della giornata e piacevolmente colpito dall’ampia partecipazione della cittadinanza a quella che ha definito “una cerimonia informale, ma molto sentita”.
Significative le parole di rav Ariel Di Porto, rabbino capo della Comunità di Torino, che ha definito la visita del vescovo Delbosco, “un momento estremamente importante che rientra a pieno titolo tra quelli che si possono considerare i molti passi compiuti in un percorso di reciproca conoscenza, di rinnovato rispetto e collaborazione”.
“Molti pronunciamenti hanno avuto una portata storica – ha proseguito il rav – proiettandoci in una nuova era, anche per via dell’impegno di personaggi come il rav Elio Toaff e il pontefice Giovanni Paolo II, che con coraggio e abnegazione hanno saputo, in tempi difficili, tendersi reciprocamente la mano”. Infine il rav ha ricordato le visite degli ultimi tre pontefici alla Sinagoga di Roma: “Eventi che hanno lasciato un segno indelebile, ma tuttavia dobbiamo essere consci che dobbiamo investire le nostre forze nel quotidiano, per valorizzare quei piccoli gesti e contrastare i pregiudizi e gli odi che nonostante tutti i nostri sforzi serpeggiano nella nostra società, usando messaggi forti e inequivocabili, comprensibili a tutti”. Anche monsignor Delbosco si è soffermato sull’importanza del dialogo interreligioso e sui numerosi impulsi di questi ultimi tempi: “In questi ultimi decenni, il dialogo ecumenico è cresciuto e sono stati fatti numerosi passi significativi sulla linea del rispetto cogliendo elementi vari che ci uniscono”. “La presenza di questa sinagoga nel territorio urbano di Cuneo, rimane un segno del nostro tessuto cittadino. Sono certo – la conclusione di Delbosco – che continueremo a camminare nel dialogo, le premesse ci sono tutte e la disponibilità anche da entrambe le parti”.

Alice Fubini

(20 marzo 2017)