“Londra abbraccia la diversità ed è ciò che i terroristi odiano”
“Essere londinesi significa essere cristiani, musulmani, ebrei, buddisti, indù, sikh. Ma non è che semplicemente ci tolleriamo gli uni con gli altri. Noi abbracciamo questa diversità, la celebriamo. Ed è proprio questo che i terroristi odiano e vogliono distruggere”. Così il sindaco di Londra Sadiq Khan, primo cittadino musulmano a guidare la City, in risposta all’attentato terroristico che ha colpito la Capitale britannica mercoledì scorso: quattro le vittime dell’attacco a Westmister compiuto a bordo di un auto da Khalid Masood, 52 anni, insegnante, con precedenti penali, ucciso dopo essere riuscito a ferire a morte un poliziotto colpendolo con un coltello (Repubblica scrive oggi un profilo del terrorista). L’attentato è stato rivendicato dall’Isis. “Dobbiamo essere consapevoli delle persone che vengono radicalizzate, soprattutto in Rete – ha dichiarato Khan -. Ma il nostro compito è sviluppare una contro-narrativa, per impedire che riescano a dividere la nostra comunità”. Khan, riporta il Corriere, si richiama a questo proposito a quello che definisce “il vero Islam”, che non crede “che i cristiani ce l’abbiano con noi o che ci sia una cospirazione degli ebrei ai nostri danni”. Il Parlamento britannico, nei pressi del quale è stato compiuto l’attacco, intanto ha già ripreso i lavori: “I nostri valori vinceranno”, il messaggio ai terroristi (Corriere).
Come proteggersi dai nuovi attentatori. Su Repubblica ci si chiede cosa si possa fare di fronte a un terrorismo che usa qualsiasi strumento della quotidianità come arma per uccidere: “Muraglie nei centri cittadini, barriere contro auto o camion assassini: così fermeremo il prossimo Khalid Masood? Salveremo vite umane, con una nuova escalation di restrizioni e controlli? – scrive Federico Rampini su Repubblica – È uno scenario verosimile dopo Londra. Per fermare i terroristi che usano l’auto come arma di distruzione di massa, avanzano proposte di isolare ermeticamente i centri cittadini, impedire gli accessi vicino ai luoghi di potere, più di quanto non lo siano già”. E sul Giornale, Fiamma Nirenstein, ricorda come il terrorismo palestinese sia stato purtroppo tra i primi a usare auto e coltelli per colpire civili e soldati israeliani.
Raggi e l’assenza alla cerimonia per le Fosse Ardeatine. Spazio sui quotidiani alla polemica scatenata dall’assenza del sindaco di Roma Virginia Raggi a un momento solenne e importante nelle memoria della città come la cerimonia in ricordo dell’eccidio nazista delle Fosse Ardeatine. Raggi è rimasta in vacanza sulle Alpi. “Credo sia la prima volta nella storia della Repubblica, nata dalla Resistenza, che alla celebrazione in ricordo delle Fosse Ardeatine il sindaco di Roma sia assente. Raggi preferisce sciare”, la denuncia del deputato pd Marco Miccoli (Repubblica Roma). Dopo un lungo silenzio, debole la difesa del sindaco, affidata ai social network: “Fosse Ardeatine primo luogo visitato con fascia tricolore. Sciacallaggio contro di me non si ferma neppure di fronte al valore della memoria”. Alla cerimonia erano invece presenti le massime cariche dello Stato, guidate dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Minacce comunità ebraiche americane, presunto responsabile in Israele. Al termine di indagini condotte assieme con il Fbi e con altri servizi di sicurezza stranieri, la polizia israeliana ha arrestato ad Ashkelon (a sud di Tel Aviv) un diciannovenne israeliano, sospettato di aver diffuso una serie di falsi allarmi. in diversi Paesi. Secondo la stampa locale, il giovane è sospettato di aver fatto ricorso a “tecnologie sofisticate di mascheramento” per diffondere messaggi allarmanti non solo negli Stati Uniti, ma anche in Australia, nella Nuova Zelanda e forse anche in Israele. II giovane è stato tratto in arresto assieme con alcuni familiari. Il movente non è ancora noto (Avvenire).
Fermare Le Pen nel nome dell’Europa. Lunga intervista su Repubblica a firma del direttore Mario Calabresi e di Anais Ginori a Emmanuel Macron, candidato indipendente alle prossime elezioni francese nonché l’uomo su cui gli europeisti contano perché riesca a battere la destra di Marine Le Pen. “È la prima volta che ci troviamo in un contesto mondiale nel quale così tanti leader stranieri auspicano l’indebolimento dell’Europa. – afferma Macron, leader di En Marche! – Basta ascoltare Trump e Putin per accorgersene. Avrete forse notato che nella campagna elettorale francese diversi candidati soffrono di una fascinazione deleteria nei confronti della Russia. Non significa che non si debba parlare con Mosca ma dobbiamo capire che oggi, ancora più che in passato, abbiamo bisogno d’Europa”.
Milano, la visita di Bergoglio. I milanesi si apprestano ad accogliere il pontefice nella sua visita alla città (Corriere Sette dedica la copertina all’incontro) e a Bergoglio arriva anche il benvenuto della Comunità ebraica cittadina. Rav Alfonso Arbib, rabbino capo di Milano, spiega al Giornale come “la visita del Papa non coinvolge gli ebrei come comunità ma come cittadini milanesi e come tali siamo interessati a ciò che il papa dirà e farà e ovviamente gli diamo il benvenuto nella nostra città”. Parlando positivamente del dialogo interreligioso e dei suoi successi, il rav mette però in guardia: “C’è poi una rinascita di antisemitismo che riprende spesso le vecchie categorie dell’antigiudaismo medievale. Il complotto ebraico, il Dio della vendetta contrapposto al Dio dell’amore eccetera. Spiace vedere come queste stesse categorie vengono a volte riprese in ambito cattolico”.
Rimini, violenza razzista. Lo ha picchiato, accoltellato e poi gli è andato addosso con l’auto schiacciandolo contro un furgone. Urlava “sporco negro” Valerio Amato, mentre si scagliava contro Emmanuel Nnamani, un giovani nigeriano di 24 anni, ospite di una struttura a Rimini e in attesa di permesso di soggiorno. Ora la vittima si trova nel reparto di rianimazione dell’ospedale di Rimini dove i medici tentano di salvarlo. Amato, disoccupato di 29 anni e con diversi precedenti, è stato arrestato dalla polizia su ordine della Procura con l’accusa di “tentato omicidio pluriaggravato dai futili motivi e dall’odio razziale” (Repubblica).
Daniel Reichel twitter @dreichelmoked
(24 marzo 2017)