Nuove sfide per la cultura ebraica
Si è da poco concluso in Lussemburgo l’incontro dei coordinatori della Giornata Europea della Cultura Ebraica ed Itinerario europeo del patrimonio ebraico. Organizzato dalla AEPJ, l’Associazione europea per la preservazione e la promozione del Patrimonio ebraico, l’incontro ha visto la presenza di oltre 50 persone, riunitesi per discutere le linee guida e il futuro di questi due importanti progetti che nel corso degli anni si vanno sempre più consolidando e che incontrano il consenso e l’interesse di un grande pubblico. Tra i partecipanti anche delegati dell’Unione delle Comunità ebraiche di Lituania e di Romania, e del Bené Berith Europa.
Presente anche Caron Sethill e altri inviati della Biblioteca Nazionale di Israele, con proposte che avranno certamente un importante seguito: già lo scorso anno la National Library of Israel aveva preparato una mostra sul tema della Giornata (le lingue ebraiche). Una mostra che fu un successo e che contiamo si potrà replicare nel corso degli anni futuri.
L’Italia gioca un ruolo molto importante nel garantire alla Giornata un ottimo successo, in termini di qualità delle iniziative e di quantità di località partecipanti e di pubblico: l’impegno dell’UCEI, delle Comunità ebraiche e di tutti i volontari e professionisti che lavorano intorno a questo progetto è stato fortemente ribadito in occasione di questo incontro. Erano presenti dall’Italia chi scrive, responsabile della Giornata per conto dell’UCEI, Annie Sacerdoti, vicepresidente della Fondazione beni Culturali Ebraici in Italia e Davide Saponaro, project manager della AEPJ.
Come noto la Giornata europea della cultura ebraica nel 2017 sarà dedicata al tema della Diaspora ebraica, e proprio in questi giorni in Lussemburgo sono stati decisi i temi dei due prossimi anni. Il 2018 sarà dedicato alla Narrazione, lo storytelling e il 2019 alla Innovazione. Temi affascinanti e che propongono delle interessanti sfide
L’impegno che I cambiamenti nella metodologia, la comunicazione, il coinvolgimento delle imprese locali, l’impegno dei giovani membri delle comunità ebraiche, le risorse di finanziamento e soprattutto come adeguarsi ai cambiamenti in corso sono stati tra i temi portanti dell’incontro e le nuove sfide che la AEPJ si troverà a fronteggiare nel prossimo futuro.
Si è anche dibattuto molto riguardo al futuro degli Itinerari ebraici europei, considerata una sfida per gli anni a venire. E non è casuale che tutti gli incontri si siano tenuti nella Abbazia di Neumunster, a Lussemburgo, sede anche degli uffici del Consiglio Europeo che ospitano i progetti dedicati agli Itinerari.
A sottolineare l’interesse e l’aspettativa verso la AEPJ, sono intervenuti ai lavori con interessanti e propositivi contenuti anche Stefano Dominioni, Direttore dell’Istituto Europeo Itinerari Culturali (www.culture-routes.net) e Colette Flesh, già vice Primo ministro di Lussemburgo e attualmente Presidente dello stesso Istituto. Anche grazie all’importante e proficuo lavoro svolto da Michael Mail, ad oggi gli Itinerari ebraici europei riconosciuti dal Consiglio d’Europa sono 19. Alcuni erano già presenti separatamente, ma il grande lavoro che si sta facendo è proprio quello di creare un’unità di percorso e delle linee guida comuni, dando loro una cornice in base alle regole dell’associazione.
Sira Fatucci
(29 marzo 2017)