Irua, i ragazzi dell’Italia ebraica a confronto sul futuro
Ha preso il via nelle scorse ore Irua (in ebraico “evento”), il grande raduno giovanile dell’Italia ebraica organizzato dall’Area Cultura e Formazione UCEI in una località toscana. Quattro giorni di attività, incontri, riflessioni. Quattro giorni per stare insieme e condividere, in un clima di grande serenità, un progetto di futuro.
È il messaggio che gli organizzatori hanno voluto rivolgere ai numerosi partecipanti, giunti da tutta Italia (presenti le grandi come le piccole Comunità).
A fare gli onori di casa il rav Roberto Della Rocca, direttore dell’Area Cultura e Formazione dell’Unione; l’assessore UCEI ai giovani Livia Ottolenghi; il presidente della Comunità ebraica fiorentina Dario Bedarida. Tutti e tre sono intervenuti nel corso della cena che ha segnato l’avvio ufficiale dei lavori. A portare un saluto anche il presidente dei giovani ebrei italiani Ariel Nacamulli.
Diverse le attività e i workshop che hanno caratterizzato la prima parte del raduno, che vede tra gli altri la partecipazione di Clive Lawton, educatore inglese che è tra le figure maggiormente influenti del mondo ebraico contemporaneo e che è noto per essere l’ispiratore di una realtà aggregativa d’eccellenza come il Limmud.
Tra i protagonisti di queste prime ore di Irua anche Daniel Segue, educatore esperto in dinamiche istituzionali, comunicazione interpersonale non violenta e in psicologia positiva, che ha condotto alcuni workshop. E ancora, tra i temi trattati, un confronto con i partecipanti su Israele e il conflitto mediorientale.
Rabbino di riferimento del gruppo il rav Jacov Di Segni, uno dei più giovani Maestri italiani.
(Foto di Noemi Coen)
(31 marzo 2017)