Schiavitù

francesco-bassanoUn’organizzazione umanitaria, l’OIM, denunciava recentemente come in Libia molti migranti provenienti dai paesi subsaharaiani vengano venduti come schiavi in alcuni mercati del sud-ovest del paese. I migranti che invece riescono ad attraversare il canale di Sicilia, mettendo a rischio la propria vita, finiscono invece in buona parte vittime del caporalato, collegato a organizzazioni mafiose, nei campi della Puglia, della Calabria o della Sicilia. Un articolo del Guardian di Febbraio, raccontava poi come in Provincia di Ragusa, almeno 7.500 donne molte delle quali romene, raccolgano per pochi soldi frutta e verdura in condizioni di schiavitù. Esse sarebbero sovente vittime di abusi, anche sessuali, da parte dei loro datori di lavoro o costrette a prostituirsi. Pochi dati – una goccia nell’oceano rispetto alle reali dimensioni del fenomeno – per prendere coscienza come tremila anni dopo l’uscita dall’Egitto la schiavitù sia ancora in mezzo a noi, o meglio dietro di noi, nascosta ai nostri occhi.

Francesco Moises Bassano

(14 aprile 2017)