Moked – Ebraismo a colori
Un esodo da ricordare

moked primaveraSallah Shabati era il celebre personaggio interpretato nell’omonimo film di Ephraim Kishon dal grande attore israeliano Chaim Topol. Un gioco di parole che richiama alla mente la frase in ebraico, slicha shebati, ovvero “scusate se sono venuto”: un titolo ironico per raccontare il complesso rapporto tra Sallah, padre di una famiglia ebraica “tipicamente” misrachi e la sua nuova vita da immigrato nel neonato Stato d’Israele. Attraverso lo sguardo ironico del suo film, Kishon racconta un tema ancora oggi attuale: il rapporto tra mondo ashkenazita e misrachi in Israele, le difficoltà del secondo a integrarsi pienamente dopo il lungo esodo dalle nazioni d’origine (i paesi arabi e l’Iran), le conflittualità, i successi, gli stereotipi. Temi di cui si parlerà anche al Moked, il tradizionale momento di incontro aperto all’Italia ebraica che si svolgerà dal 28 aprile al Primo maggio a Milano Marittima e che è promosso dall’Area Cultura e Formazione dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane diretta dal rav Roberto Della Rocca. Al centro della convention dell’ebraismo italiano, proprio il cinquantesimo anniversario della fuga degli ebrei dei paesi arabi e il complesso rapporto tra ebrei e musulmani nel corso dei secoli, con uno sguardo anche alla situazione italiana, grazie agli interventi in storici ed esperti dell’argomento.
Del tema su cui si soffermava la cinepresa di Kishon, al Moked, parlerà in particolare Joseph Chetrit, studioso di fama internazionale, che interverrà su “L’integrazione degli ebrei dell’Africa del Nord e del Medio Oriente in Israele: sogni, delusioni, riassestamento”.

Clicca qui per leggere lo speciale dossier “L’esodo dimenticato” realizzato su Pagine Ebraiche dello scorso dicembre.

(20 aprile 2017)