25 Aprile, il messaggio di Nardella
“Grazie a Pagine Ebraiche
per aver riscoperto la memoria di Fantoni”
Renato Fantoni è oggi un nome pressoché sconosciuto per la città di Firenze. Fu assessore alla casa nel dopoguerra, prima legislatura nella città liberata dal nazifascismo. A lui è intitolata una strada vicino alla stazione ferroviaria di Rifredi, come a tanti altri personaggi cittadini. Un politico comune, verrebbe da dire. Non fu così.
Molti anni dopo venne scoperta una parte della vita di Fantoni tenuta celata, forse per pudore, forse perché le scelte più giuste non hanno bisogno di pubblicità.
Durante la guerra Fantoni ospitò nella sua casa a Pian del Mugnone un collega di partito (entrambi militavano nel Pli), l’ebreo Eugenio Artom, futuro membro della Consulta nazionale e senatore della Repubblica. Erano i tempi delle persecuzioni e delle leggi razziali, c’era il concreto rischio che Artom e la sua famiglia venissero deportati. Con Fantoni furono al sicuro.
La storia di quel gesto fu resa nota pochi anni fa, grazie ad alcune testimonianze inedite diffuse da Pagine Ebraiche grazie alle ricerche di Adam Smulevich, e lo scorso 30 marzo al politico fiorentino fu attribuito il titolo di Giusto tra le Nazioni. La decisione dello Yad Vashem, il sacrario della Memoria di Gerusalemme, è stata un regalo bellissimo e inaspettato.
In un tempo in cui la storia e la memoria vengono spesso attaccate e minacciate è doveroso portare a galla e ricordare storie come quella di Fantoni. La storia di un politico impegnato, di un uomo normale, che non ebbe esitazioni nello scegliere la parte giusta e nel fare quello che era giusto fare.
Lui come Gino Bartali, che campione fu non solo sui pedali ma soprattutto nella vita e che salvò centinaia di famiglie ebree portando loro sulla sua bicicletta documenti falsi.
Firenze, medaglia d’oro della Resistenza, è orgogliosa e grata di figure come queste che rendono una città autentica, unita e saldamente ancorata ai sui valori antifascisti e antirazzisti. Mi auguro che, grazie a questo prezioso riconoscimento, la figura di Fantoni possa essere conosciuta meglio e che anzi la sua storia possa essere tramandata alle giovani generazioni perché tengano viva la memoria e vigile l’attenzione: la caduta in nuovi baratri di atrocità potrebbe di nuovo accadere, se non abbiamo ben saldi gli opportuni anticorpi e le necessarie difese.
Dario Nardella, sindaco di Firenze
(24 aprile 2017)