Unesco, un nuovo voto
“Italia sia coerente”
Nelle prossime ore l’assemblea dell’Unesco tornerà ad esprimersi su una nuova risoluzione anti-israeliana destinata a far parlare. I principali dubbi, su cui si sofferma oggi La Stampa, riguardano le posizioni che verranno assunte dai paesi europei. Il governo tedesco punta sull’astensione, mentre la Gran Bretagna sembra spingere per il no. “Resta l’interrogativo su cosa deciderà il premier Paolo Gentiloni, che rischia di trovarsi in una posizione scomoda. I rapporti con Israele sono ottimi e in queste ore i contatti bilaterali sono intensi” sottolinea il quotidiano torinese.
La Stampa riporta anche la posizione espressa ieri dalla Presidente UCEI Noemi Di Segni, che al governo italiano ha chiesto coerenza e la conferma della linea indicata dall’allora ministro degli Esteri Gentiloni l’ottobre scorso (“Mai più astensione, mai più ambiguità, ma una ferma contrarietà e opposizione”) in risposta alle polemiche nate per l’astensione a un voto in cui si disconosceva la radice ebraica di Gerusalemme.
Repubblica parla delle recenti iniziative intraprese dall’estrema destra in tutto il paese come di un onda nera “che ha allungato un’ombra sull’Italia”. Da Milano, dove la prefetta promette denunce e dove le mille braccia tese in un saluto romano collettivo dei militanti di Lealtà Azione e CasaPound davanti alle tombe dei repubblichini al Campo 10 del cimitero Maggiore “hanno assunto anche il sapore amaro della provocazione diretta alle istituzioni” a Cremona, dove altri no sono stati aggirati e altre braccia si sono alzate per commemorare il segretario del partito fascista Roberto Farinacci, “tra bandiere della Repubblica di Salò e le note di Giovinezza”. Da Dongo, nel Comasco, dove Mussolini fu catturato, “e dove solo l’intervento delle forze dell’ordine ha evitato che i nostalgici con corone d’alloro e fiori per i gerarchi fucilati si scontrassero con l’Associazione locale dei partigiani”. Eccola, sottolinea Repubblica, la geografia nera di un Paese che sembra non riuscire ad archiviare il passato. Una mappa che ha toccato anche Roma con lo striscione appeso da Forza Nuova al Colosseo per gridare “Viva il Duce”. E Vicenza, con il necrologio con tanto di foto di Mussolini apparso per annunciare una manifestazione “e un rosario da far recitare a un sacerdote espulso dalla Chiesa per aver negato l’esistenza delle camere a gas naziste”.
Suscita l’indignazione di molti l’episodio di odio che ha portato allo sradicamento della targa dedicata a Yitzhar Rabin nei giardini di piazza Tripoli a Milano. A denunciare l’accaduto la locale sezione dell’Anpi, che in una nota ha espresso “profonda indignazione e ferma condanna per l’odioso oltraggio antisemita”.
“Oltraggio alla targa in memoria di Rabin” titola il Corriere.
Sempre il Corriere, dedica uno spazio alla sorprendente conferma al vertice del calcio israeliano dell’Hapoel Beer Sheva. Ancora uno scudetto, il secondo consecutivo. Un piccolo miracolo sportivo per una città ritenuta più difficile di altre. “Sonnacchiosa, polverosa, periferica, dimenticata, isolata. Neppure gli investimenti per sostenere l’università Ben Gurion erano riusciti a rilanciare la città in mezzo al Negev, troppo vicina alla Striscia di Gaza e troppo lontana dal resto Paese” scrive il Corriere, che elogia in particolare la figura della presidentessa del club Alona Barkat (soprannominata ormai da molti “la regina del Negev”).
Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
(1 maggio 2017)