Profanato il cimitero del Verano A pagare, i genitori dei vandali
La conta dei danni del vergognoso atto vandalico compiuto da quattro minorenni giovedì scorso al cimitero del Verano è salita: sono 110 le tombe distrutte, tra cui diverse nella sezione ebraica del cimitero, dal gruppo di quattordicenni e ancora non è chiaro il movente. “I quattro hanno trovato i cancelli chiusi alle 18 e contattato il custode dell’Ama soltanto alle 20”, racconta Repubblica Roma, in quel lasso di tempo, la devastazione che sembra premeditata: i quotidiani, tra cui il Messaggero di Roma, affermano che l’atto potrebbe essere stato ispirato da un videogioco. I danni ammontano ad almeno 150mila euro e saranno le famiglie dei ragazzi a dover pagare il maxi-risarcimento, “nel caso l’Ama decida di rivalersi su di loro”.
Menorà, la mostra a Roma. Sul Mattino spazio alla mostra La Menorà. Culto, storia e mito che sarà inaugurata domani (rimarrà aperta fino al 23 luglio) ed è allestita parallelamente nel Braccio di Carlo Magno dei Musei Vaticani e nel Museo Ebraico di Roma. Una prima assoluta, ricorda il quotidiano, “segno di una collaborazione riuscita tra ebrei e cristiani nella città in cui vivono gli uni accanto agli altri da oltre venti secoli”. La mostra racconta tramite le arti figurative (130 opere) la storia plurimillenaria, incredibile e sofferta, della Menorà: il candelabro a sette bracci fatto forgiare in oro puro da Mosè per espresso volere di Dio, come è raccontato nel libro dell’Esodo, per essere collocato nel primo Tempio di Gerusalemme insieme agli altri arredi sacri in nome dell’alleanza con il popolo di Israele.
Le minacce di Al Qaeda. A sei anni dall’uccisione di Osama bin Laden il figlio ed erede designato Hamza torna a minacciare l’Occidente, e anche la Russia, in un video di dieci minuti corredato da immagini di attentati in America e in Europa, dal titolo “Avviso a coloro che cercano il martirio in Occidente”, racconta Giordano Stabile su La Stampa. Il figlio Bin Laden si rivolge agli “aspiranti martiri” e “lupi solitari” e indica come principali bersagli “gli ebrei, gli americani ed i loro interessi e i membri della Nato e la Russia”.
Grillo guarda al voto dei cattolici. Il leader del Movimento Cinque Stelle Beppe Grillo cerca di allargare il fronte dei consensi guardando anche al voto dei cattolici. A dirlo, lo stesso Grillo in un’intervista al Corriere della Sera. “Molti cattolici si riconoscono in gran parte del nostro programma”, afferma Grillo che poi rilancia la proposta del reddito di cittadinanza ma non spiega dove i Cinque Stelle troveranno i soldi per sostenerlo.
L’app dei minibus israeliani conquista il mondo. La Stampa racconta del servizio proposto da Via, una app che prende spunto dagli sherut, minibus molto popolari in Israele, per offrire alle persone mezzi di trasporto alternativi. Gli Sherut sostengono “il sistema pubblico con mezzi più piccoli, seguendo gli stessi percorsi e facendo le stesse fermate. – racconta al quotidiano Daniel Ramot, israeliano di 41 anni, cofondatore della compagnia con Oren Shoval e ceo – Abbiamo pensato di unire questo concetto alla tecnologia che consente di rendere più flessibile il servizio, collegando i passeggeri ai veicoli più vicini che vanno nella loro direzione, e condividendo la corsa con altre persone. Prenoti con l’app dal cellulare e mettiamo insieme i clienti che vanno nella stessa direzione, mandando il mezzo a prenderli lungo il percorso. Crediamo che questo sia il futuro dei trasporti di massa”. L’Idea dei fondatori di Via è di portare anche in Italia la App che già funziona in diverse parti del mondo.
Europa da salvare e Israele. Roberto Esposito ed Ernesto Galli della Loggia firmano un editoriale sul Corriere in cui parlano del futuro dell’Europa, che deve passare – secondo le due firme – dalla condivisione di valori comuni, come quello legato alle radici ebraico-cristiane e illuministiche e dal “rapporto tra mondo latino e mondo germanico”. “Sempre le radici di cui sopra – si legge poi nell’editoriale – dovrebbero spingere l’Europa politica anche a una preliminare opzione di solidarietà nei confronti di Israele, pur riservandosi, ovviamente, la facoltà di criticare pure nel modo più aspro le sue politiche antipalestinesi”.
La guerra dei sei giorni. Su La Lettura del Corriere, Lorenzo Cremonesi ricostruisce le vicende della Guerra dei sei giorni, vinta da Israele contro il tentativo degli Stati arabi di cancellarla, e l’impatto che ha avuto sul Medio Oriente.
Daniel Reichel twitter @dreichelmoked
(14 maggio 2017)