Firenze-Assisi, l’omaggio a Gino
“Qua per capire il coraggio”

È previsto per il tardo pomeriggio l’arrivo ad Assisi degli atleti della Israel Cycling Academy, la prima squadra professionistica israeliana di ciclismo che oggi rende omaggio alla memoria di Gino Bartali ripercorrendo la tratta (Firenze-Assisi, appunto) affrontata più volte dal grande ciclista, Giusto tra le Nazioni dal 2013, per aiutare numerose famiglie ebraiche perseguitate dal regime nazifascista.
Tre giorni in Toscana, per l’Israel Cycling Academy, che nascono nel segno della Memoria e di valori profondi. Una squadra che guarda a futuri traguardi agonistici di livello con la consapevolezza del ruolo che incarna, del suo essere in qualche modo ambasciatrice di Israele nello sport che conta.
Questo hanno voluto rappresentare sia il presidente Ron Baron che il team manager Ran Margaliot presentando ieri sera l’iniziativa, che si avvale della collaborazione di Pagine Ebraiche, nella solenne cornice di Palazzo Vecchio.
A fare gli onori di casa l’assessore allo Sport Andrea Vannucci, cui si è unita anche l’assessora alle pari opportunità Sara Funaro per un saluto iniziale.
Tante testimonianze di amicizia e vicinanza nel corso della successiva conferenza stampa, svoltasi con la partecipazione tra gli altri del presidente della Comunità ebraica Dario Bedarida, del rabbino capo Joseph Levi e per l’UCEI, in sala, della Consigliera Sara Cividalli.
“Non si può capire quello che Bartali ha fatto senza capire la fatica delle sue gambe, con la bici vecchia dei suoi tempi e con tutte le condizioni avverse che gli presentavano davanti. È esattamente questo – ha spiegato Ran, intrattenendosi con i giornalisti – quello che voglio che colgano i miei atleti”.
Commozione ed emozione per questo omaggio è stata espressa dai familiari di Bartali, a partire dal figlio Luigi e dalla nipote Gioia oltre che da Andrea Bresci, direttore del Museo dedicato a Ginettaccio nella natia frazione di Ponte a Ema (da dove domani partirà l’undicesima tappa del Giro d’Italia).
cerimoniaAl giornalista Adam Smulevich il compito di offrire, con un intervento conclusivo, alcuni spunti possibili di intervento per tenere viva la memoria del grande ciclista.
Tra il pubblico Pietro De Arena, marketing manager dell’Israele Tourism Board (tra le realtà che maggiormente sostengono questa tre giorni); Jonathan Freedman, un entusiasta cicloamatore newyorkese che in patria ha fondato il Team Gino Bartali e oggi corre con i professionisti israeliani tra Toscana e Umbria, e il “ciclista della Memoria” Andrea Bloisi che appena poche settimane fa ha attraversato tutta l’Italia ed è arrivato (via nave) in Israele per tenere accesi i riflettori sulla vicenda di Sciesopoli di Selvino, un ex colonia fascista che nel dopoguerra si trasformò in luogo di salvezza per molti bambini scampati alla Shoah.

(Foto della cerimonia di Miro Scariot)

(16 maggio 2017)