Iran, conferma per Rouhani
“Non accetteremo umiliazioni”

rassegnaPresentato da quasi tutta la stampa italiana come un “moderato” e “progressista”, il presidente iraniano Hassan Rouhani resterà in carica per un altro mandato. In suo favore il 57% dei voti degli elettori recatisi ieri alle urne.
In televisione, sorridente per la vittoria, Rouhani ha detto che il risultato delle presidenziali “dimostra la volontà della Repubblica islamica di interagire con il mondo” (La Stampa). “Siamo pronti – le sue parole – ma non accetteremo nessuna umiliazione”. Il presidente ha citato in diretta l’ex collega riformista Mohammad Khatami, nonostante il divieto di nominarlo e pubblicare sue fotografie. La sfida in cima all’agenda del nuovo governo è l’economia. L’argomento, scrive ancora La Stampa, “che ha monopolizzato la campagna elettorale”.
Tra gli esclusi dalla competizione, l’ex presidente Mahmoud Ahmadijenad. “L’insoddisfazione della gente sta aumentando e questo significa che i governi non stanno facendo la volontà del popolo. In tutto il mondo, incluso l’Iran, la volontà del popolo deve prevalere” ha raccontato al Corriere, che l’ha incontrato a Teheran. Nuovi slogan, viene sottolineato, di un populista sessantenne “che non vuole andare in pensione”.
Cosa significa per l’Italia la vittoria di Rouhani, anche sul piano degli investimenti economici? Le sanzioni europee sono finite ma la partenza è lenta, scrive Il Sole 24 Ore. Il timore di molti è che riallacciare rapporti con l’Iran “comporti ritorsioni”.

C’è molta attesa, sulla stampa italiana, per l’incontro che avrà luogo mercoledì in Vaticano tra Bergoglio e Donald Trump (accolto ieri con tutti gli onori in Arabia Saudita, e da domani in Israele per un paio di giorni). “Su immigrazione, rapporti col mondo islamico, assistenza al poveri, strategie in Medio Oriente, che il Vaticano chiama Vicino Oriente, le posizioni sono distanti, se non agli antipodi. Al punto che – scrive il Corriere – si parla di una richiesta dell’Autorità palestinese al papa di perorare la sua causa col presidente Usa”

Centomila circa i partecipanti al corteo milanese per l’accoglienza. Si legge al riguardo su Repubblica: “Finite le parole della politica e delle persone, è cominciata la musica e la festa in piazza gestita da Radiopopolare: a qualcuno non piacerà, ma è come se, in nome dei diritti sociali, la Milano che non sta a destra avesse ritrovato un po’ se stessa, quello che era, quello che potrebbe essere. Di fronte al tema epocale delle migrazioni non ci può girare dall’altra parte”.

La Lettura del Corriere tratteggia oggi la figura del grande matematico ebreo Guido Castelnuovo, primo senatore a vita della Repubblica. Sul Sole 24 Ore Carlo Ossola racconta Leopoli, città centrale nella costruzione della moderna identità ebraica europea. Su Robinson di Repubblica Wlodek Goldkorn recensisce “Gemelle imperfette”, la storia di due dodicenni nelle mani di Mengele.

Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked

(21 maggio 2017)