Festival Economia – Pagine EbraicheSalute diseguale, in cerca di una cura
“Gli esseri umani sono come delle piante che possono ammalarsi e che devono essere curate. È un’accezione particolare del concetto generale di tiqqùn, di correzione – spiegava in un suo intervento del maggio 2016 rav Riccardo Di Segni, rabbino capo di Roma e medico – se l’ordine della società è distorto, se le cose non vanno come devono andare, se i rapporti sociali si deteriorano, se c’è sofferenza e malattia, siamo chiamati a non essere impassibili ma ad agire per riparare e correggere. L’uomo è dotato di intelligenza appunto per agire sul mondo”. Riparare e correggere è anche indirettamente il tema dell’undicesima edizione del Festival Economia di Trento, che aprirà i battenti giovedì Primo giugno e che quest’anno è dedicato alla “salute diseguale”. La rassegna propone, come oramai da tradizione, tanti spunti di dibattito legati al nostro futuro guardando a problematiche economiche e sociali: l’interrogativo quest’anno è su come porre rimedio alla crescente diseguaglianza nel mondo della sanità, tra chi può permettersi di curarsi e chi no. Argomento complesso, spunto per una riflessione che chiama in causa anche i principi dell’ebraismo e a cui l’ultimo numero di Pagine Ebraiche (Giugno), attualmente in distribuzione, dedica il dossier Mercati e Valori. Per il quinto anno consecutivo, il giornale dell’ebraismo italiano sarà infatti presente al Festival di Trento, aprendo con un’intervista a uno degli ospiti più attesi di questa edizione, il Premio Nobel per l’Economia, Alvin Roth. “Sono cresciuto in una famiglia ebraica conservative (corrente dell’ebraismo), ho fatto le scuole ebraiche e mio fratello è un ebreo hassidico. Certo tutto questo ha un’influenza su chi sono”, ha raccontato a Pagine Ebraiche Roth, ideatore – assieme a Lloyd Shapley – di un algoritmo che ha cambiato la vita di migliaia di persone, permettendo di rendere più efficiente lo scambio e il trapianto di reni combinando donatori e pazienti. Riparare e correggere sono i binari dunque che ha seguito la sua ricerca così come cerca di fare il sistema sanitario israeliano a cui la prestigiosa rivista scientifica The Lancet ha dedicato una serie di articolo. Il servizio sanitario del Paese non è privo di problematiche ma ha molto da insegnare sul fronte dell’uso della tecnologia, spiegano le analisi degli autori della rivista, le cui valutazioni trovano posto nel Dossier. Da riparare e correggere poi c’è anche l’informazione medico-scientifica, come spiega la giornalista Daniela Ovadia, autrice assieme alla collega Silvia Bencivelli del libro È la medicina, bellezza! Perché è difficile parlare di salute (Carocci editore). La religione poi ha un ruolo importante dal punto di vista etico all’interno degli ospedali nella cura del paziente, come spiega il progetto portato avanti, assieme a diverse realtà, dall’Associazione medica ebraica Insieme per prenderci cura, un ciclo di conferenze da cui è nato il volume Salute ed identità religiose. Per un approccio multiculturale nell’assistenza alla persona che sarà presentata a Milano il prossimo 6 giugno al Palazzo della Regione.
(29 maggio 2017)