Informazione international edition
I segreti della cucina ebraico-siriana

Schermata 2017-06-05 alle 16.09.11Di fronte al dramma infinito della Siria ci si dimentica facilmente come, prima che il mondo iniziasse sia pur distrattamente a fare attenzione a quanto accade nel paese mediorientale, a fare le spese dell’odio e dell’intolleranze delle sue autorità fu anche la sua plurisecolare comunità ebraica, perseguitata e anch’essa da annoverare tra i protagonisti dell’Esodo forzato che hanno conosciuto gli ebrei provenienti dalle nazioni arabe. Nell’odierna uscita di Pagine Ebraiche International, la rubrica Italics propone un approfondimento sulla cucina ebraica-siriana, “una cucina in esilio”, tra le cui influenze e ingredienti segreti furono quelli portati nella regione dai mercanti ebrei italiani che vi giunsero a partire dal XV secolo.
La storia della vita ebraica della Penisola è protagonista questa settimana anche di un articolo sul quotidiano The New York Times, che racconta la vita e l’impegno di Aldo Izzo, ottantaseienne guardiano dei cimiteri ebraici di Venezia, al centro di una installazione multimediale realizzata da un’artista israeliana ed esposta alla Biennale.
Il giornale ebraico spagnolo Aurora propone poi un approfondimento su Italo Svevo, “un autore ebreo di frontiera con la testa in Italia”, come viene descritto.
Con la primavera inoltrata prosegue la stagione dei festival. Il Festival Economia di Trento è dedicato quest’anno alle diseguaglianze in campo sanitario, focus anche del dossier del numero di Pagine Ebraiche di giugno attualmente in distribuzione.
Sempre sul nuovo numero del giornale, tra i contenuti anche un’intervista al presidente della Federcalcio Carlo Tavecchio.
Torna l’appuntamento con le riflessioni del docente dell’Università di Bar Ilan Yaakov Mascetti, che si occupa di approfondire il rapporto tra il popolo ebraico, la Terra di Israele, e il rapporto con le Rocce (parlarle o batterle).
Infine il direttore della redazione giornalistica dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Guido Vitale, nella sua rubrica It Happened Tomorrow riporta un passaggio di un articolo del Wall Street Journal riguardante il (fino a qui) mancato trasferimento dell’Ambasciata americana da Tel Aviv a Gerusalemme. “Mr. Trump non è il primo candidato presidenziale a promettere un trasferimento dell’ambasciata – i suoi predecessori Bill Clinton e George W. Bush espressero pareri simili da candidati, che non furono realizzati. Ma alcuni funzionari e diplomatici hanno preso la promessa di Mr. Trump più seriamente, avendo lui continuato a tenere aperta la possibilità dopo essere entrato in carica. In futuro potrebbe ancora prendere la decisione”.
rt