Diritto alla salute e identità religiosa,
linee guida per curare i pazienti

20170606_113338Prendersi cura e non solo curare è il principio alla base del manuale “Salute e identità religiose. Per un approccio multiculturale nell’assistenza alla persona” presentato a Milano a Palazzo Pirelli. Il volume – scaricabile gratuitamente dal sito www.prendercicura.it – rappresenta il risultato del ciclo di conferenze Insieme per prenderci cura, progetto interreligioso con al centro la sanità che ha visto coinvolte le diverse religioni, tra cui quella ebraica con il coinvolgimento in particolare dell’Associazione medica ebraica (Ame) in collaborazione con il rabbinato di Milano e la partecipazione di numerosi rabbini da tutta Italia. “Insieme per prenderci per prenderci cura non è uno slogan ma una visione nuova della cura e dell’assistenza, che tiene in considerazione l’individuo nella sua globalità, a partire dalla sua fede, dal suo vissuto, dalle sue convinzioni”, ha sottolineato il vicepresidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Giorgio Mortara, che all’avvio del progetto era anche presidente dell’Ame. “L’idea dell’iniziativa è nata nel 2010 – ha ricordato Pier Francesco Fumagalli, vice prefetto della Veneranda Biblioteca Ambrosiana – con la proposta al cardinale Scola di avviare una collaborazione ecumenica a partire dai più deboli, i malati”. L’Ambrosiana assieme all’Ame – oggi presieduta da Rosanna Supino, presente in sala -, alle diverse realtà del mondo cristiano e poi alla Coreis (voce della realtà islamica italiana), ha così dato il via all’iniziativa che pone al centro del discorso il paziente e mette a confronto le diverse realtà religiose. “Come ha detto il rabbino capo di Milano Alfonso Arbib il concetto guida è quello del tikkun, del curare, del riparare il mondo dai suoi mali attraverso una collaborazione attiva fra le diverse fedi”. A dare il patrocinio al volume, la Regione Lombardia, rappresentata all’incontro sia dall’assessore al Welfare Giulio Gallera sia dal Consigliere regionale Daniela Maini mentre per il Coreis era presente il direttore generale Abd al-Sabur Turrini. Altro importante elemento del progetto, la Federazione Nazionale Collegi Infermieri (Ipasvi), presente con il presidente della sezione di Milano Giovanni Antonio Muttillo. “Il nostro obiettivo è che quanto richiamato all’interno del libro abbia una ricaduta su tutti i comparti della sanità, anche nel mondo del volontariato”, ha affermato Mutillo.

(6 giugno 2017)