Storia di un complotto

caloErnesto Sabato scrisse, nell’ambito del suo capolavoro “Sobre héroes y tumbas” una “Relazione sui ciechi” (Informe sobre ciegos) dove spiega che ci sono ciechi e ciechi, dacché taluni sono una mera manovalanza, mentre altri valgono quanto Kierkegaard e Proust e formano una Setta che controlla il mondo.
Per il sommo scrittore argentino, si trattava di una metafora; sennonché, ho scoperto che, così come vi è un rapporto fra Diritto e Letteratura, ve n’è un altro sulle profezie auto realizzantesi o che si auto adempiono (self fulfilling prophecies) ed il suddetto capolavoro.
Tuttavia, la mia scoperta non riguarda la Setta dei ciechi bensì quella dei celiaci, i quali controllano il mondo all’insaputa dei miliardi di ingenui che popolano il mondo. Ho controllato le cartelle mediche che mi ha fornito un medico appassionato di ricerche (al quale mancava soltanto qualche decina di esami alla laurea prima di abbandonare gli studi per fare il metronotte) scoprendo che quasi tutti gli amministratori delle maggiori banche del mondo sono intolleranti al glutine.
Una banalità, mi direte. Sennonché, ho trovato alcuni – sorprendenti – tratti comuni fra di loro: a) sono tutti ricchi b) si aiutano fra di loro c) controllano l’economia mondiale d) promuovono le guerre e) occupano le terre altrui.
Per fortuna, ci sono anche dei celiaci onesti che denunciano gli altri, attraverso la stampa e l’arte, sollevando il velo di tanta infamia e chiamandosi fuori dalla sinistra congrega che li raggruppa.
Le cose non sono come sembrano, anzi, se al semaforo vedete il verde, potete giurare che in realtà sia rosso o viceversa. Ora, però, non mi chiedete altri dettagli, perché se continuo finisco per mettere in guardia i celiaci cattivi; l’importante è aver lanciato un messaggio.

Emanuele Calò, giurista

(6 giugno 2017)