Bambini nell’Europa nazifascista
In fuga da un duplice orrore

bambiniBambini ebrei in fuga nell’Europa nazifascista. Un viaggio drammatico, segnato dall’orrore ma anche dall’incontro con un pezzo di umanità speciale che regalò loro la salvezza.
Vicende di coraggio, come quella di chi a Nonantola si spese per quei ragazzi. Pagine di memoria da riscoprire, nel bene e nel male. Con l’inquietante ombra che più volte si affaccia di Amin al-Husseini, il Gran Muftì di Gerusalemme che fu stretto alleato di Hitler e che ne condivise i propositi di sterminio del popolo ebraico.
L’efficace libro di Mirella Serri, Bambini in fuga (ed. Longanesi), è stato il protagonista di un incontro svoltosi ieri nei locali comunitari di via Balbo. Un luogo scelto non a casa, perché è là dentro che operarono i volontari della Brigata Ebraica nella Roma liberata. Ed è sempre in quelle stanze che si iniziò a ricostruire una Comunità piegata dalla Shoah.
Condotta dal vicepresidente della Comunità ebraica romana Ruben Della Rocca, la serata ha visto al tavolo dei relatori (oltre all’autrice) i giornalisti Paolo Mieli e Pierluigi Battista e il parlamentare del Pd Emanuele Fiano. Diversi gli spunti emersi: dalla necessità di una comprensione più approfondita della Storia alla sovrapposizione totale tra l’ideologia hitleriana e quella del suo alleato islamico, dall’attualità degli strali del Gran Muftì nella costituzione di Hamas all’importanze di dar voce anche alle storie di chi seppe dire no all’odio.
Ad aprire l’incontro, insieme a un saluto della Presidente Ruth Dureghello, un commosso ricordo del partigiano ebreo Alberto Terracina scomparso pochi giorni fa a Roma.
La serata è stata dedicata anche alle vittime dei numerosi episodi di terrorismo degli ultimi giorni.

(7 giugno 2017)