Francia, Macron vuole conferme
In Italia è tempo di comunali

rassegnaPer il presidente francese Emmanuel Macron arriva una nuova prova elettorale: 47 milioni di francesi sono infatti chiamati oggi alle urne per il primo turno delle elezioni legislative. Macron chiede agli elettori di dargli una maggioranza parlamentare abbastanza forte da permettergli di realizzare il programma con il quale ha conquistato l’Eliseo e, secondo i sondaggi, al secondo turno (18 giugno) dovrebbe ottenerla largamente. Come scrive il Corriere, il presidente francese corre il rischio di stravincere: “sta completando l’opera di distruzione del vecchio sistema politico, e si è messo alla testa di una ricomposizione che vede il suo movimento al centro della politica francese, con proporzioni quasi da partito unico”. Situazione diversa in Italia dove la politica appare molto più frazionata: le elezioni comunali di oggi potranno chiarire un po’ gli equilibri in campo. Sono infatti 1004 le città italiane chiamate a scegliere il proprio sindaco, “un test molto significativo, – sottolinea il Corriere – innanzitutto perché arriva un anno dopo gli exploit nelle città-simbolo di Roma e Torino del Movimento 5 Stelle con i trionfi di Virginia Raggi e Chiara Appendino, ma con un centrodestra che ora si presenta più competitivo e unito e il Pd di Matteo Renzi che spera in una rivincita rispetto al 2016 (obiettivo minimo dichiarato: arrivare a 20-22 ballottaggi nei 25 principali comuni), consapevole inoltre che un successo alle amministrative di giugno 2017 potrebbe fare da volano anche per le elezioni politiche, in caso di voto nel 2018”. Il quotidiano di via Solferino spiega poi quali sono le ambizioni dei sei principali leader politici italiani, Renzi, Grillo, Berlusconi, Bersani e Salvini.

Crisi dei Paesi del Golfo, amministrazione Usa divisa. Mentre prosegue la campagna di isolamento adottata da alcuni Paesi arabi nei confronti del Qatar, la Casa Bianca si divide su come gestire la situazione: da una parte il presidente Usa Donald Trump ha intimato al Qatar “di interrompere il finanziamento ai terroristi”, dall’altra il suo Segretario di Stato, Rex Tillerson, ha invitato il gruppo guidato dall’Arabia Saudita “alla calma e al dialogo”. Lo scontro tra Qatar e Arabia Saudita, sottolinea Maurizio Molinari su La Stampa, interessa anche l’Europa: nel Vecchio continente infatti i due Paesi hanno aperto e finanziano network di istituzioni religiose islamiche che rappresentano due scuole di pensiero differenti, “riproponendo nelle singole nazioni le aspre rivalità che si originano dalla Penisola arabica”. “La sfida per la supremazia politica nell’Islam – spiega il direttore de La Stampa – può avere ripercussioni immediate in casa nostra”.

Israele come esempio di tolleranza. “Israele è una democrazia che protegge i diritti di tutte le persone, di tutte le religioni e dei loro luoghi sacri. La critica al governo è essenziale in una democrazia dinamica, ma non dimentichiamo che la tolleranza e l’apertura mentale che si vedono in Israele non si trovano da nessun’altra parte nel Medio Oriente. Israele è un ideale. E l’ottimismo sulla pace”. A parlare, il rabbino americano Mark Goldfeder, avvocato e dayan (giudice dei tribunali ebraici) è tra i protagonisti della European Academy of Religion di Bologna. Al Corriere Lettura, rav Goldfeder spiega la sua visione del confronto tra religioni che non deve essere diretta “a cancellare le differenze. A costruire dall’esterno una finta religione moderata”, sottolinea il ruolo delle religioni all’interno del dibattito pubblico e spiega che bisogna distinguere tra l’islam e l’islamismo radicale: “In ogni comunità e in ogni religione ci sono buoni e cattivi. Good people, bad people. Con la violenza in nome dell’islam il mio vicino musulmano c’entra quanto c’entro io”.

Le responsabilità del mondo musulmano. A partire dal libro dello storico Georges Bensoussan, Les juifs du monde arabe (Gli ebrei del mondo arabo), Ernesto Galli Della Loggia critica sul Corriere quello che secondo l’editorialista è un sentimento diffusissimo all’interno del mondo islamico: “il vittimismo. L’idea che mentre quel mondo sarebbe stato oggetto da sempre di gravi soprusi da parte dell’Occidente, il suo passato, invece, sarebbe totalmente privo di macchie. L’atmosfera culturale dominante in Europa e negli Stati Uniti negli ultimi decenni, intrisa di un desiderio di espiazione per i nostri, veri o presunti, peccati storici, ha indubbiamente favorito la diffusione di tale sentimento pronto a volgersi in risentimento”. Richiamando Bensoussan, Galli Della Loggia ricorda come questo atteggiamento sia legato anche al “mito della presunta felice convivenza che avrebbe caratterizzato in generale l’esistenza degli ebrei in tutto il mondo arabo”: un mito appunto perché “le pagine del libro forniscono a questo proposito una vasta documentazione circa il miserabile stato di inferiorità, di forzata ignoranza, in cui per secoli nel mondo islamico gli ebrei furono costretti”. Per l’editorialista l’Islam per dirsi moderato deve riconoscere questi torti del passato che influiscono anche sul presente.

Firenze, crowdfunding per il Balagan Cafè. La rassegna che da cinque anni raccoglie ogni estate centinaia di persone nel giardino della Sinagoga di via Farini, a Firenze, è a rischio chiusura a causa della mancanza di fondi. Da qui, come racconta Repubblica Firenze, l’idea di lanciare una campagna di crowfunding per poter sostenere il progetto. “Nonostante l’alta qualità dell’offerta, – sottolinea al quotidiano il direttore del Balagan Enrico Fink – il nostro caffè non è uno spazio commerciale, ma di cultura, che in questi anni di chiusure e conflitti ha contribuito a qualificare Firenze come città aperta e di pace”. Ma perché prosegua, spiega Fink, è necessario un aiuto economico.

Segnalibro. Sull’inserto culturare di Repubblica, Robinson, spazio alla traduzione di un saggio di Philip Roth dedicato all’identità americana e a quella ebraica. Sul Corriere Lettura, Donatella Di Cesare presenta il lavoro sul gerarca nazista Adolf Eichmann della storica tedesca Bettina Stangneth, La verità del male, pubblicato in italiano da Luiss University Press. “Il volume imponente, che si legge però con facilità – scrive Di Cesare – è la raccolta meticolosa di prove, testimonianze, documenti inediti, soprattutto le cosiddette Carte argentine, da cui emerge un Eichmann ben diverso da quello descritto da Arendt. Si capisce perché il libro di Stangneth sia stato un successo sia in Germania, sia soprattutto in America”.

Daniel Reichel twitter @dreichelmoked

(11 giugno 2017)