In Israele, la tutela dei diritti
non ha un orientamento

20170619_195823Di recente a Tel Aviv duecentomila persone hanno sfilato per l’annuale manifestazione dedicata al mondo LGBTQ. Un appuntamento definito dal Comune della città bianca – che da anni ne è promotore – come il “più grande mai organizzato in Medio Oriente”. Un corteo possibile in Israele, democrazia che tutela i diritti di tutti, non così in quasi tutti gli altri Paesi della Regione, come hanno sottolineato ieri i protagonisti dell’appuntamento “Israele, Lgbt: ben oltre il pink washing” organizzato al Teatro Franco Parenti di Milano dall’Ampi – Associazione milanese pro Israele. Protagonisti dell’incontro molto partecipato, Yaniv Weizman, responsabile dei rapporti con la comunità Lgbt per l’amministrazione di Tel Aviv, Jonathan Elkhoury, cristiano-libanese rifugiatosi in Israele con la famiglia a causa delle persecuzioni dei cristiani in patria, Yael Dorov, direttrice della casa-rifugio “Beit Dror” per minorenni Lgbt in difficoltà e Giovanni Quer, ricercatore, esperto delle tecniche di boicottaggio contro Israele. Ad aprire l’incontro i saluti di Yuri Guaiana (Associazione radicale Certi Diritti) e Alessandro Litta Modignani (Associazione milanese Pro Israele).