Il nuovo numero di Pagine Ebraiche
Domenica in campo per la vita

Schermata 2017-06-29 alle 16.47.18L’appuntamento è per questa domenica 2 luglio e l’avvenimento campeggia con forte evidenza sulla copertina del nuovo numero del giornale dell’ebraismo italiano Pagine Ebraiche attualmente in distribuzione. Dall’inaugurazione ad Amatrice del campo di calcetto di cui abbiamo dato notizia in questi giorni nei notiziari quotidiani e realizzato grazie a una donazione dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, alla preoccupazione per i nuovi segni dell’odio presentati nel Rapporto annuale sull’antisemitismo in Italia, realizzato dall’Osservatorio antisemitismo del Centro di documentazione ebraica contemporanea (Cdec) e presentato a metà giugno in collaborazione con il Comune di Milano, sono molti i segni che il nuovo numero di Pagine Ebraiche affonda profondamente le proprie radici nell’attualità.
Allo sport in particolare, e ai lavori in corso al campo di Scai, la frazione più popolosa di Amatrice, è dedicato ampio spazio nel numero di luglio: “Grazie all’UCEI possiamo tornare in campo” ha dichiarato il sindaco, Sergio Pirozzi, tra i protagonisti della giornata inaugurale. “Lo sport è veicolo straordinario per la condivisione di valori profondi, che ci uniscono nel segno della solidarietà e dell’amicizia” ha conferma l’assessore UCEI Franca Formiggini Anav, che ha seguito i lavori.
All’interno del giornale poi, il dossier Sport, realizzato ogni estate da Pagine Ebraiche, che vuole stimolare un confronto originale con i grandi temi dell’attualità e in particolare di quella sportiva. L’approfondimento realizzato in questo numero è dedicato soprattutto al campo di calcetto ad Amatrice, un appuntamento meno rilevante da un punto di vista agonistico rispetto a quelli precedentemente trattati, ma che ha invece un valore simbolico enorme.
Nelle prime pagine del mensile, poi, la redazione presenta ai lettori la crescita della collaborazione con la prestigiosa scuola per interpreti e traduttori di Trieste, che tale successo ha avuto nella sua scorsa edizione da vedere raddoppiato il numero di tirocinanti che nel corso dei prossimi mesi lavoreranno insieme ai giornalisti dell’Unione, per fornire un’informazione ancora più completa sul mondo ebraico, che potrà contare su una visione internazionale di ampio respiro. E oltre confine si estende anche il progetto, presentato ai sindaci delle due città, che avvicina l’inizio dei lavori di restauro e valorizzazione del cimitero ebraico di Valdirose, promossi dalla Fondazione dei Beni Culturali Ebraici Italiani. Nelle prime pagine del giornale raccontiamo anche la visita che il Primo Ministro Paolo Gentiloni ha compiuto al Tempio Maggiore di Roma per i 50 anni dall’arrivo degli ebrei di Libia in Italia: “C’è una sensibilità alta delle comunità ebraiche sul tema dell’immigrazione, dell’accoglienza, dello sforzo enorme che l’Italia sta compiendo nonostante le difficoltà, le polemiche, i pericoli, per non chiudere le porte a chi scappa dalla guerra e cerca asilo. Le comunità lo capiscono perché lo hanno vissuto sulla loro pelle”. I discorsi della presidente dell’Unione, della presidente della Comunità ebraica della capitale e del suo rabbino capo arricchiscono pagine in cui viene anche raccontato il successo dell’EuAre, la European Academy of Religion coordinata da Alberto Melloni che a Bologna ha visto il suo esordio con Ex-Nihilo – Zero Conference. E caro alla redazione è il ricordo di Alisa Coen, nel cui nome è orgnizzato un ciclo di studi dedicato sui Pirqè Avòt organizzato dall’area Formazione e Cultura UCEI.Il personaggio del mese è Enrico Fink, che si definisce “Una sorta di cantastorie, perché questo in fondo faccio: uso la musica, ma sempre e solo per narrare”, affiancato da un ritratto di Sonia Brunetti, che conclude in questi giorni la sua carriera alla scuola ebraica di Torino. Uno sguardo aperto sul mondo, con l’antisemitismo in Francia, la solidarietà a Londra e la preoccupazione per il terrorismo dell’America, e pagine dedicate alla Guerra dei Sei Giorni, definita “Una vittoria maledetta” precede le pagine dedicate all’economia, in cui vengono raccontati i 15 gli accordi di collaborazione su cui ha lavorato la Commissione mista di cooperazione industriale, scientifica e tecnologica tra Italia ed Israele riunitasi alla Farnesina, a Roma e la nuova legge approvata dal gabinetto israeliano che vieta la vendita di opzioni binarie all’estero da società di trading on-line, attività che ha sollevato ampie critiche internazionali e accuse di pratiche illecite.
La pagina di cultura ebraica, con i testi dei rabbanim Somekh, Di Segni e Spagnoletto precede il dossier dedicato allo sport: pagine che viaggiano da Amatrice a Israele, passando per Trastevere, e in cui si racconta del libro in cui troviamo in undici racconti sul pallone scritti da autori israeliani e italiani, e sino al ricordo di Andrea Bartali, figlio di Ginettaccio.
Nelle opinioni sono il demografo Sergio Della Pergola e lo storico sociale delle idee David Bidussa a raccontare la percezione di Israele e la condizione diaspora, mentre Francesco Lucrezi racconta della sua esperienza col corso dedicato al sionismo e svolto su incarico dell’Area Formazione e Cultura dell’UCEI.
La sezione del giornale dell’ebraismo italiano dedicata alla cultura, da sempre cuore pulsante di un popolo dalle tradizioni millenarie, si apre con una pagina dedicata a “Voce ebraica, voce delle donne”, a partire dal nuovo libro dell’ebraista e collaboratrice del giornale Maria Teresa Milano. Il Golem, protagonista di una grande mostra aperta ancora per qualche settimana al Musée d’Art et d’Histoire du Judaïsme Parigi, ha dato lo spunto al direttore della redazione per una riflessione su “Kafka, Pinocchio e i segreti della mistica”, che – in maniera ovviamente adatta ai piccoli lettori, compare anche su DafDaf, il giornale ebraico dei bambini. Non poteva mancare uno spazio dedicato alla straordinaria figura di Don Milano, né una pagina sulla poesia di Agi Mishol, per la prima volta tradotta in italiano. Silvia Cuttin ha dedicato un libro ai fiumani che, soprattutto se ebrei e soprattutto se di lingua italiana, costituiscono una cittadinanza segnata dall’esilio, capace di combattere la dispersione e l’oblio con l’arma della parola. A chiudere il numero ancora due pagine dedicate allo sport, con le Maccabiadi e la storia dei canottieri ebrei di Berlino che in Israele si ricostruirono un club simile a quello d’origine. Un club che ancor oggi, nonostante 80 anni di modifiche, aggiunte e riparazioni, mostra dettagli architettonici che sono puro modernismo europeo anni Trenta.

Ada Treves twitter @ada3ves

(29 giugno 2017)