Ticketless – Un’eredità scomoda

alberto cavaglion“Una Comunità ebraica può costituirsi soltanto sulla base di quanto previsto dall’Intesa firmata nel 1987 tra l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e la Repubblica italiana, che ha trovato applicazione con la legge 8 marzo 1989, n. 101 (Norme per la regolazione dei rapporti tra lo Stato e l’Unione delle Comunità ebraiche italiane), che sostituisce la Legge Falco del 1930 (Norme sulle Comunità israelitiche e sull’Unione delle Comunità medesime) e sulla base dello Statuto dell’Ebraismo Italiano approvato dall’UCEI stessa”. Ineccepibile, ma che malinconia il cenno alla Legge Falco superata solo in apparenza (come l’articolo 7 solo in apparenza superò il Concordato). Firmata con Mussolini nel 1930, con modifiche che illiberali sembrarono finanche al Guardasigilli Rocco e irritarono Francesco Ruffini, lo storico della libertà religiosa, sarebbe bello non parlarne più. Non sono ingenuo, so bene che è impossibile archiviare il passato. Ignoro – in verità mi interessa assai poco – che cosa sia accaduto o stia accadendo a Catania, ma penso che non dovrebbe fare paura a nessun immaginare un futuro segnato dalla costruzione di nuove Sinagoghe, dalla nascita di rigogliose e popolose Comunità dentro un quadro giuridico più liberale, svincolato da legami con il ventennio. Non lo dico per gusto di polemica, ma per aprire una discussione troppo a lungo rinviata: sarebbe una prova di democrazia, che l’ebraismo di oggi, se solo volesse, dovrebbe essere in grado di dare.

Alberto Cavaglion

(26 luglio 2017)