Gentiloni: “Il governo
batte gli scafisti”

rassegna“La strategia del governo sta dando i suoi frutti. Grazie anche al codice di condotta delle Ong voluto da Minniti gli sbarchi stanno diminuendo, lo Stato batte gli scafisti”.
È quanto dichiarato dal Primo ministro Paolo Gentiloni in un’intervista al Tg1, su cui aprono oggi diversi giornali.
“Per Palazzo Chigi – scrive il Corriere – è una giornata particolare. Sia il capo dell’esecutivo che il ministro degli Esteri, Angelino Alfano, hanno ricevuto l’inviato speciale per Libia delle Nazioni Unite, Ghassan Salamé, che ha in qualche modo benedetto la missione navale italiana di supporto alla Guardia costiera libica, dicendo che è ‘la strada giusta’ e che auspica venga sostenuta con forza proprio dall’Onu”.

Alzabandiera e vecchi inni: Repubblica racconta l’inquietante colonia per bambini di estrema destra, sostenuta da Forza Nuova a Catania.
Rituale fisso, viene spiegato, è l’esecuzione di Bandiera tricolore. Un motivo risorgimentale del 1848, poi adottato dai militari fascisti e dalle forze armate. “Nel suo diario il bersagliere e futuro duce Benito Mussolini – si legge – annovera l’inno nell’elenco dei canti intonati dai soldati durante la Prima guerra mondiale. Per Forza Nuova, che già due sentenze della Cassazione hanno equiparato a una formazione ‘antisemita’ e ‘nazifascista’, i valori da impartire alle nuove generazioni passano anche da qui. I bambini sono in fila orizzontale nel cortile di un piccolo edificio e cantano il motivetto apprezzato dal duce”.

I libri e le riflessioni del sociologo ebreo Zygmunt Bauman starebbero accompagnando l’estate romana di Bergoglio. “Il Papa, nel caldo di Roma, consapevole delle tante persone che vedono in lui un’autorevole guida spirituale e morale, e fra queste molti giovani, usa alcune ore libere che la sospensione degli impegni pubblici gli concede per studiare i testi di colui che meglio di altri, ritiene, può aiutarlo a entrare nel cuore della società odierna” scrive al riguardo Repubblica. Bauman, si legge ancora, “lo aiuta a comprendere meglio quella ‘globalizzazione poliedrica in cui ogni cultura conserva la sua identità’, come disse lo scorso febbraio lui stesso all’Università Roma Tre”. E, soprattutto, viene aggiunto, “gli è utile per capire di più le realtà nelle quali i giovani sono immersi”.

Venduto a un gruppo chimico messicano l’80 per cento di Netafim, la società israeliana che ha inventato il metodo di irrigazione a goccia e che è stata protagonista all’Expo milanese con progetti volti a contrastare la scarsità di cibo in alcune regioni del mondo. “Il gruppo Netafim – spiega La Stampa – ha 4300 dipendenti, di cui mille in Israele e 3300 sparsi fra Asia, Africa e Americhe, e ha avuto un grande ruolo nello sviluppo dell’agricoltura a livello mondiale. Reinveste gran parte degli utili in continui miglioramenti dei prodotti e nella formazione dei lavoratori, anche se il 98% di questi agricoltori del deserto ha già una laurea”. Il 20 per cento della società, viene inoltre spiegato, resterà in mano ai lavoratori del kibbutz di Hatzerim.

L’11 agosto, il giorno in cui Firenze festeggia la Liberazione, è in programma una celebrazione al cimitero di Trespiano dedicata ai caduti della Repubblica Sociale. Lo denuncia la sezione Anpi del capoluogo toscano, che ha informato al riguardo sindaco e istituzioni e si è attivata affinché “una manifestazione pubblica del genere non avvenga”. La Repubblica Sociale Italiana, si legge nel messaggio inviato al primo cittadino e riportato in breve da La Nazione, “si macchiò dei peggiori crimini: rastrellamenti di cittadini italiani di religione ebraica e di quei giovani renitenti alla leva che non volevano combattere al fianco di Hitler, per non dire dei tragici giorni di agosto del 1944 in cui i cecchini fascisti sparavano sui civili fiorentini”.

Ampia intervista de Il Dubbio all’ex presidente UCEI Amos Luzzatto. Alla domanda se riscontri componenti di odio nel linguaggio usato da alcuni contro i migranti, Luzzatto risponde: “Più che di odio, io parlerei di diffidenza, ma anche di indifferenza. È un po’ la stessa cosa che gli ebrei vissero sulla propria pelle durante gli anni delle persecuzioni razziali e della Shoah. Del resto l’indifferenza alimenta il pregiudizio e viceversa”.

Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked

(9 agosto 2017)