Italia-Austria, al Brennero
si riaccende la tensione
Torna a riaccendersi la tensione tra Italia e Austria dopo la decisione di Vienna di inviare 70 soldati al confine del Brennero. Per il governo italiano, un fulmine a ciel sereno. “È un’azione ‘sorprendente e non giustificata’, fanno sapere fonti del ministero dell’Interno, aggiungendo: la situazione è assolutamente tranquilla” scrive tra gli altri il Corriere. La scelta è così difesa dal capo della polizia austriaca: “Si tratta non soltanto di prevenire l’immigrazione illegale, ma anche di garantire in prima linea la vita delle persone”. Il riferimento, viene spiegato, è anche al fatto che due migranti morti sono morti lo scorso anno a bordo di un treno merci.
“Sotto la stazione, contro l’indifferenza”. È il titolo dell’ampio reportage di Rossella Tercatin sul settimanale 7 del Corriere, dedicato all’impegno di accoglienza condotto dal Memoriale della Shoah di Milano. Un’iniziativa che si rinnova ogni estate e che ha permesso di aiutare, con il contributo della Comunità di Sant’Egidio, diverse migliaia di persone in fuga dall’orrore e dalle privazioni. “Nessuna analogia storica, nessuna presa di posizione sui flussi d’immigrazione. Solo un gesto ispirato a un sentimento di umanità” si legge nell’approfondimento. A parlare è anche il vicepresidente del Memoriale Roberto Jarach: “Con questa iniziativa – afferma l’ex vicepresidente UCEI – abbiamo visto l’opportunità di fare qualcosa e abbiamo agito, perché non si può sempre aspettare che ci pensino gli altri”. Aggiunge poi Jarach: “Penso che le istituzioni dovrebbero fare di più, invece dopo due anni continuo a vedere non progettualità, ma improvvisazione”.
Sui fatti di Charlottesville da leggere la riflessione dello scrittore Nathan Englander, pubblicata dal New York Times e oggi tradotta da Repubblica. “Ripensando ai tempi in cui ero praticante e mi coprivo il capo – scrive Englander – mi torna in mente una nozione che i nostri rabbini ci insegnavano: il furto del tempo è un reato, grave quanto qualsiasi altro. Si riferivano alle interruzioni durante le lezioni. Moltiplicando quel minuto perso per il numero dei ragazzi si ottenevano 15-20 minuti che nessuno di noi avrebbe potuto recuperare”.
Gli eventi di sabato a Charlottesville, aggiunge Englander, non sono durati che un giorno. “Ma pensate a quel giorno e moltiplicatelo per tutte le persone che abitano in questo grande Paese. Pensate alla portata di quella barbarie, al colpo che è stato inferto all’empatia, alla disgregazione, al terrore delle fiaccole, e moltiplicateli per ciascuno degli abitanti di questa nazione. In quella sola giornata sono forse andati persi miliardi di anni di dignità, di civiltà, di progresso”.
Striscioni fissati ai cavalcavia e ‘passeggiate della sicurezza’ per sorvegliare il territorio. Blitz davanti alle sedi delle coop e distribuzione di beni di prima necessità, destinati ovviamente ai soli cittadini italiani. E poi propaganda, tanta propaganda: per strada, con i banchetti, e soprattutto online, sui social network. “Questo il volto dell’estrema destra in Emilia-Romagna” scrive Repubblica Bologna.
“Ricostruiremo lo stabilimento del Duce”. È la promessa di Luca Marsella, candidato di Casapound a Ostia, cui il Tempo dà oggi ampio spazio per le sue promesse elettorali. Inaugurato nel 1922 e poi distrutto nel 1943 dai tedeschi in ritirata, il bagno ‘Roma’ era ritenuto un gioiello architettonico del regime. “Ostia – sostiene il candidato neofascista – ha bisogno di uno slancio da punto di vista turistico ed economico. Ha bisogno di un simbolo che possa farci ritrovare l’orgoglio di vivere in un territorio attualmente associato solamente a mafia e malaffare”.
“Occhiali, nasone, sigaro e baffi neri: la sua inconfondibile icona divenne quasi una maschera novecentesca, simbolo di ironia e irriverenza nei confronti dei potenti”. Così Avvenire ricorda l’irresistibile Groucho Marx, in prossimità del 40esimo anniversario della morte.
Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
(17 agosto 2017)