saggezza…

Ben Zomà affermava: chi è il sapiente? Colui che impara da qualsiasi persona, secondo quanto è detto: io ho imparato da tutti coloro che mi hanno insegnato (Salmi CXIX, 99). Chi è il forte? Colui che domina il proprio istinto; secondo quanto è detto: colui che sa sopportare con pazienza è meglio del prode e colui che domina il suo spirito è superiore a chi conquista una città (Proverbi, XVI, 22). Chi è il ricco? Colui che si contenta della sua parte, come è detto: quando tu godrai della fatica delle tue mani sarai felice e ne avrai bene: felice, in questo mondo, avrai bene, nel mondo futuro. Chi è degno di rispetto? Colui che rispetta le creature; come dice il verso: rispetterò coloro che mi rispettano, mentre quelli che mi disprezzano saranno tenuti in poca considerazione (I Samuele, II, 30).
ויאמר יקוק אל אברם לך לך מארצך וממולדתך ומבית אביך אל הארץ אשר אראך:
E disse HaShem ad Avraham: Vai per te (verso di te) dalla tua terra, dal tuo luogo di nascita, dalla casa di tuo padre, verso la terra che ti mostrerò (Genesi 12, 1).
Ma non avrebbe dovuto dire: Va via dalla casa di tuo padre, dal tuo luogo di nascita, dalla tua terra…?
Disse Rabbi Yitzchack: Ascoltami, figlia, guarda e porgi orecchio, e dimentica il tuo popolo e la casa di tuo padre (Salmi 45, 11).
Disse Rabbi Yitzchack: è simile a uno che passava da un luogo ad un altro e vide un palazzo in fiamme. E disse: sembrerebbe che questo palazzo non ha chi se ne occupi. Lo guardò il proprietario del palazzo e gli disse: sono il il proprietario. (Midrash Rabbah 39, 1)
Il mondo appare in balia del caos. Ma il Volto di D-o si nasconde dietro il caos, dietro la tempesta (come con Giobbe). Avraham scoprì la Provvidenza. Al di là del Libero Arbitrio, al di la dell’Ordine Naturale, si nasconde la Sorte, il Caso, la Provvidenza.
Avraham giunse a comprendere che D-o ci cerca nascondendo il suo Volto.
Il viaggio di Avraham verso D-o è un viaggio interiore, spirituale, che presuppone un ritorno a se stessi (Tshuvah) attraverso l’ascolto (che implica il sentire e il vedere) della realtà che ci circonda, scoprendo il Creatore nascosto nel Creato.
– “E disse HaShem ad Avraham”: l’attributo di Misericordia, il Mondo si regge sulla Misericordia di D-o. Disse Rabbi Levi: Il Giudice di tutta la terra non farà Giustizia? (Genesi 18, 25). Se Tu desideri che il mondo sussista – disse Avraham – non puoi mantenerlo con la Giustizia assoluta. Se Tu desideri la Giustizia assoluta il mondo non sussisterà: la Giustizia deve essere limitata dalla Misericordia, la Misericordia deve prevalere sulla Giustizia. (Bereshit Rabba 29, 6).
– “Vai per te (verso di te)”: ritorna a te stesso, alla tua essenza spirituale, fai prevalere il tuo Yetzer HaTov.
– “dalla tua terra”: dalla tua volontà personale.
– “dal tuo luogo di nascita”: dai tuoi istinti naturali (Yetzer HaRah).
– “dalla casa di tuo padre”: dalla speculazione intellettuale razionale.
“verso la terra che ti mostrerò”: scorgi la mia presenza attraverso una intuizione personale, esistenziale. D-o cerca l’uomo attraverso il Cerato e la Storia.
Distruggere gli Idoli
Terach, il padre di Avraham, era al servizio degli idoli. Possedeva perfino una speciale abilità nella produzione di simulacri di idoli sì da averne una grande quantità, di grandi e di piccoli, che offriva in vendita. Una volta Terach si assentò da casa e diede ad Avraham l’incarico di badare agli idoli. Proprio allora venne della gente per prostrarsi agli idoli. Ogni volta Abramo chiedeva a coloro che venivano che età avessero e, qualora quelli dicessero di avere 50 o 60 anni, Abramo li riprendeva dicendo: «Non vi vergognate? Siete già così vecchi e volete prostrarvi dinanzi a un simulacro che mio padre ha scolpito ieri?». Arrossendo per la lezione del ragazzo, la gente si allontanava senza aver compiuto alcun gesto di venerazione. Poi venne anche una donna, portando una scodella di farro da offrire agli idoli. Abramo pose la scodella davanti all’idolo più grosso. Poi prese un’ascia e fece a pezzi tutti gli altri, posando quindi l’ascia in braccio all’idolo grosso. Quando Terach tornò a casa e vide quella rovina, andò fuori di sé dall’ira. «Dov’è il criminale che ha fatto questo?» gridava. «Non vedi l’ascia in braccio all’idolo più grosso?» rispose Avraham, e continuò: «Vedi, una donna ha portato questa scodella di farro come offerta. Tutti gli idoli volevano avere una parte del farro, ma questo non garbava al più grosso, che ha preso un’ascia e ha ucciso tutti gli altri». «Tu certo mi prendi in giro, gli idoli non vedono, non sentono e neppure possono muoversi dal loro posto». «Padre, ecco – disse allora Avraham – solo questo volevo udire da te. Come puoi adorare divinità che non possono difendersi? Che la mano dell’uomo può creare o distruggere? Non vedi che c’è l’Onnipotente al quale la terra, il sole e tutti gli astri devono la loro esistenza?» (Bereshìt Rabbà 38, 13).
Chiese Proqlos Ben Philosfos a Rabban Gamliel nella città di Acco, mentre si bagnava nelle Terme di Afrodite. Gli disse: così è scritto nella vostra Torah: nulla di ciò che è stato dichiarato alla distruzione dovrà rimanere nelle tue mani (Deuteronomio 13, 18), per quale ragione allora ti bagni nelle Terme di Afrodite? Gli rispose: non si risponde dentro il bagno. E quando uscì, gli disse: Non sono io che sono andato nel suo dominio, ma lei che è venuta nel mio. Non diciamo: facciamo le Terme come ornamento per Afrodite Ma si dice: Facciamo di Afrodite ornamento per il bagno. (In questo senso l’idolo è secondario rispetto al bagno). Altra cosa: anche se ti dessero un sacco di soldi, tu non entreresti presso un luogo di culto dei tuoi idoli nudo, con una polluzione, e urineresti difronte ad essa (alla statua). Ora, questa (la statua di Afrodite) è posta davanti al bordo della fogna (urinatoio) e tutta la gente urinano difronte ad essa. (E a questo proposito infatti) è detto soltanto riguardo “ai loro dei” (Deuteronomio 12, 3: demolirete i loro altari, spezzerete le loro stele, taglierete i loro pali sacri, brucerete nel fuoco le statue dei loro dei e cancellerete il loro nome da quei luoghi), si intende solo coloro che sono oggetto di culto come loro “dei” rientrano nella proibizione, ma ciò che non è oggetto di culto come “una divinità” è permesso. (Talmud Bavli, Avodah Zarah 44b)

Paolo Sciunnach, insegnante

(21 agosto 2017)