Londra, fermato l’attentatore
Il giovane di 18 anni arrestato nel porto di Dover è l’attentatore di venerdì mattina sul metrò di Londra. Riporta Repubblica: “Secondo le indiscrezioni era stato identificato quasi subito dalle telecamere a circuito chiuso della metropolitana e forse anche delle strade circostanti: non per nulla Londra è la città al mondo con il maggior numero di Cctv”. Alla caccia all’uomo, si legge ancora, hanno contribuito pure le testimonianze di 45 passeggeri del treno su cui era stata deposta ‘la bomba nel secchio’, molti dei quali hanno fornito immagini scattate con il telefonino.
È polemica a Milano per le parole dell’assessore comunale Carmela Rozza che ha proposto “una corona per tutti i caduti” sepolti nel cimitero Maggiore, anche per quelli della Rsi.
Sottolinea il Corriere Milano: “Lo scontro infiamma il centrosinistra. Tra chi invita a non trattare i morti allo stesso modo e chi chiede che al campo X non ci sia alcuna corona del Comune”.
Ferma la contrarietà del presidente Anpi Roberto Cenati, che in una nota ha affermato: “La morte rende tutti uguali, ma in vita i combattenti per la libertà hanno lottato contro l’oppressione nazifascista, mentre i repubblichini hanno collaborato con i nazisti nella denuncia, nella cattura, nella fucilazione di partigiani, oppositori politici, ebrei, lavoratori protagonisti del grande sciopero generale del marzo 1944”.
Luigi Di Maio è ufficialmente tra i candidati premier del Movimento Cinquestelle. “Il ragazzo perfettino che neanche il padre fascista votò” scrive di lui il Mattino ricordando i primi tentativi di impegno politico nella sua Pomigliano d’Arco. “Gigino – si legge – racimolò appena 59 preferenze quando si candidò alle Comunali del 2010. ‘Non lo votò neanche il papà’, dicono. Già, il padre. Un ‘vecchio’ fascista, Antonio Di Maio. Originario di Lausdomini, frazione agricola di Marigliano, a pochi chilometri da Pomigliano. Un piccolo imprenditore edile, militante del Msi di Almirante e poi dirigente locale di Alleanza Nazionale”.
Su La Stampa si racconta l’eroica vicenda dei Ritchie Boys, gli ebrei tedeschi arruolati dagli americani per operazioni speciali e interrogatori durante la seconda guerra mondiale. Vicenda cui è dedicato il saggio di prossima uscita Fratelli e soldati. La vera storia degli ebrei che sconfissero Hitler di Bruce Henderson. “Un rapporto a lungo tenuto riservato dell’esercito americano – si legge – ha rivelato che quasi il 60 per cento delle informazioni attendibili sul nemico raccolte in Europa furono frutto del lavoro svolto dai Ritchie Boys”.
Oggi a Barletta presentazione del progetto della Cittadella della Musica Concentrazionaria voluta dal pianista e musicologo Francesco Lotoro. Sorgerà nell’area precedentemente occupata da una distilleria e avrà tra gli altri mediateca, libreria, campus, museo e teatro.”In questi luoghi troveranno spazio spartiti, quaderni musicali, materiale fotografico, fonografico e audiovisivo, recuperati negli anni da Lotoro affinché, spiega lo studioso, la musica creata da tanti artisti prigionieri e privati dei diritti fondamentali, possa tornare a nuova vita, farsi materia pulsante d’arte e di studio e, soprattutto, monito per le nuove generazioni” (Corriere del Mezzogiorno).
Contro la minaccia quotidiana del terrorismo appare sempre più fondamentale una reale politica di prevenzione. Il modello israeliano conquista tra gli altri Avvenire:
“L’esercito è invisibile. Non ci sono militari che pattugliano le strade, come in Francia, in Italia e in Belgio. Tranne rare eccezioni, la protezione dei luoghi sensibili è affidata a società di sicurezza private, onnipresenti anche sui mezzi di trasporto pubblico. Le telecamere fioccano, come gli occhi esperti. Sorvegliano le anomalie e le segnalano tempestivamente, si tratti di una valigia abbandonata o di un contenitore sospetto. I civili collaborano. È il concetto di ‘resilienza totale’, arma preziosa contro il terrore”.
Stamane al via da Piazza San Pietro la Via Pacis, la prima edizione della corsa podistica che vuole rappresentare, scrive la Gazzetta dello sport, “un momento di dialogo interreligioso con la lingua dello sport”. Nel percorso previsti dei passaggi di fronte a luoghi di culto delle comunità religiose presenti in città, tra cui il Tempio Maggiore.
Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
(17 settembre 2017)