La più grave strage d’America
Fbi e Cia, “non è terrorismo”

rassegnaAmpio spazio sui quotidiani italiani per la strage di Las Vegas, dove un uomo ha sparato sul pubblico di un concerto, uccidendo 59 persone e ferendone 527. Nella sua camera – era in albergo da tre giorni e da lì ha sparato sulla folla – aveva 23 armi da fuoco, tra le quali due fucili sistemati su treppiedi alla finestra. “Per i primi cinque secondi abbiamo creduto fossero fuochi d’artificio – racconta la sopravvissuta Jordin Akins – poi tutti abbiamo cominciato a scappare. Ma non sapevamo dove rifugiarci, non si capiva da dove venivano gli spari, non vedevamo che era lassù in alto”. Drammatico, scrive Repubblica, l’appello della sindaca Carolyn Goodman: “Donate sangue, non ne abbiamo abbastanza per curare i feriti, questa è un’emergenza senza precedenti”. L’Isis ha cercato di rivendicare la paternità del terribile attacco ma Fbi e Cia smentiscono: “non è terrorismo”. Il massacro di Las Vegas, spiega il Corriere, è la peggiore sparatoria della storia Usa. “Un atto di pura malvagità” il commento del presidente Donald Trump.

Fatah-Hamas, prove di riconciliazione. Ieri il primo ministro dell’Anp Rami Hamdallah è entrato nella Striscia di Gaza, in quella che è stata definita da alcuni media una visita ‘storica’, avvenuta dopo oltre due anni di interruzione di ogni rapporto tra Hamas e Fatah, frutto della mediazione dell’Egitto. “Al suo arrivo – riporta il Messaggero – diverse migliaia di persone lo hanno accolto con entusiasmo. In un discorso alla folla Hamdallah, ringraziando il Cairo per il ruolo svolto, ha ribadito che l’unità geografica fra la Cisgiordania e la Striscia di Gaza è una condizione necessaria per la costituzione di uno Stato palestinese indipendente, sottolineando l’importanza dell’unione tra i due territori”. Dal Cairo, scrive il Corriere, il presidente Abdel Fattah al Sissi promette anche di aprire il valico di Rafah, di permettere agli abitanti la libertà di movimento limitata da Israele per ragioni di sicurezza. Gerusalemme al momento guarda con attenzione quanto accade ma non si esprime ufficialmente.

Ancelotti a Gerusalemme per beneficenza. Repubblica, Corriere e Stampa raccontano dell’arrivo a Gerusalemme dell’ex allenatore del Bayern Monaco Carlo Ancelotti, presente per partecipare a una sfida di beneficenza sul campo di calcio, l’unico della Città Vecchia, costruito nel quartiere armeno grazie al contributo proprio di Ancelotti e altri grandi sportivi, tra cui Gigi Buffon, Federica Pellegrini e Valentino Rossi. “È una cosa piccola – afferma l’allenatore – ma per noi ha un grande significato poter dare la possibilità di giocare insieme a dei bambini di diverse religioni, in una zona non tanto semplice come è Gerusalemme”. “Bisogna abituarli fin da piccoli a stare insieme ad altri bambini di religione diversa”. Achi gli chiede un commento sulla situazione politica in Medio Oriente, risponde: “Lo sportivo deve fare lo sportivo e il politico deve fare il politico. È come quando un giocatore vuol fare l’allenatore e l’allenatore vuol fare il giocatore, un casino”.

Il passato italiano del terrorista di Marsiglia. Ahmed Hanachi, l’uomo di Marsiglia che in pieno giorno ha accoltellato a morte due donne alla stazione Saint-Charles, ha vissuto per lungo tempo in Italia, riporta Repubblica. Almeno fino a tre anni fa era ad Aprilia, sposato con una donna italiana. Si arrabattava con lavoretti salutari nei campi e nei cantieri, e ha fatto in tempo ad accumulare un paio di arresti per spaccio e furto prima di sparire nel nulla. L’inchiesta aperta dal parquet di Parigi dopo il duplice omicidio di domenica per adesso non ha trovato riscontri alla rivendicazione dell’Isis, né evidenze di contatti con jihadisti. Non è chiaro nemmeno perché la polizia di Lione, che 24 ore prima dell’aggressione aveva fermato Hanachi per furto e senza permesso di soggiorno, lo abbia rimesso in libertà. Sempre su Repubblica, si parla nuovamente del perché la Francia continui ad essere terreno fertile per il terrorismo islamista. “Secondo l’islamologo Gilles Kepel all’origine della débâcle della sicurezza francese ci sono le banlieues a maggioranza magrebina: ghetti poverissimi dove si registra un’altissima disoccupazione giovanile, pari a tre volte quella che colpisce il resto della Francia, e trascurati troppo a lungo dalle autorità che non hanno mai investito abbastanza nell’integrazione”.

Firenze. Annuncia il Corriere Fiorentino: “Firenze ha il suo nuovo rabbino. L’ufficialità arriverà solo fra alcuni giorni ma quello di Amedeo Spagnoletto è più di un nome sulla carta”.
Nelle ultime settimane, viene spiegato, rav Spagnoletto ha già frequentato in maniera attiva la sinagoga di via Farini “concelebrando le funzioni di Rosh Hashanah, il capodanno ebraico che il 20 settembre ha sancito l’inizio dell’anno 5778, e di Kippur, la ricorrenza dell’espiazione, che si è conclusa sabato sera”.

Daniel Reichel twitter @dreichelmoked